lunedì 21 luglio 2008

L' amore segreto di Paola Calvetti












Cambiamo argomento, che è meglio valà...

D' estate avendo il tempo molto ristretto non leggo libri nuovi, rileggo.


In questi giorni sto risfogliando un libro della Calvetti, è un libro che parla di due amanti, nel vero senso della parola essendo tutti e due sposati. A prima occhiata potrebbe sembrare un libro leggero, ma secondo il mio modesto modo di pensare non lo è affatto.
La parola " amanti" è poco accettata da noi, e ne abbiamo, forse, anche una visione distorta. Probabilmente questo è frutto dell' educazione ricevuta, dalla religione e da altri fattori che non sto ad elencare.
Questa parola è costituita da un profondo amore, l' amore più bello e faticoso allo stesso tempo, anche se illecito, perchè molto spesso si è soli a sostenere questo sentimento così forte, che per ovvi motivi viene limitato, mantenere la vita su due binari paralleli, riuscire a tenere due ruoli: quello genitoriale e quello dei desideri della propria persona non risulta affatto facile.
Il libro racconta di sotterfugi e incontri un po' qui un po' là e in particolare raccoglie le lettere che Costanza ( la protagonista) inviava ad Andrea ( il protagonista), lettere che gli sono state restituita dalla figlia di lui dopo la morte del padre, e le rilegge con lei , Lucrezia ,che scopre, tra domande anche impertinenti ,un padre diverso, se vogliamo anche migliore e capisce il perchè era così forte la voglia che avevano di stare insieme senza far male a nessuno.
La storia ad un certo punto finisce perchè Costanza dice:"Preferisco vederlo morire, questa specie d' amore, piuttosto che lasciarlo vivacchiare come un omino storpio nascosto dal mondo".

Ma in realtà non finisce mai.

Ogni tanto pubblicherò delle lettere tratte dal libro, così tanto per il gusto e la voglia di condividere.

Comincio con la prima, quella che Lucrezia invia a Costanza per incontrarla e potergliele restituire.

Gentile signora,
mio padre espresse il desiderio, mesi fa, di essere sepolto nel cimitero di un piccolo paese nei pressi di Firenze. Non ci aveva mai parlato della morte fino a quel giorno. La considerava un' eventualità remota. Non era un uomo dal fisico forte, eppure noi lo credevamo immortale.
In questi giorni sto facendo ordine tra i suoi libri: aveva disposto che li dividessimo tra noi sorelle seguendo un rigoroso ordine alfabetico. Ci aveva insegnato a non badare alla quantità, ma alla civiltà delle cose.
Nascosta sul ripiano dedicato ai romanzi, ho trovato una scatola di lettere, senza busta, firmate con una C. Non erano di mia madre.
Vorrei incontrarLA, Signora, potrei venire in provenza se lo crede opportuno.
Con la speranza di ricevere presto Sue notizie, Le porgo i miei saluti.

Lucrezia

7 commenti:

Yashix (Yash Criss) ha detto...

Senti, perchè non salti tutte stè pagine d'introduzione e arrivi subito a quelle HOT :P

Luisa ha detto...

Caro Yash, bisogna paziemtare e non è detto che il risultato sia quello che tu speri :D

ale66 ha detto...

lo sto leggendo in queste ore: è un libro bello, fluido, scorre dentro di noi come se sapesse la strada; quante frasi che ho pronunciato, pensato, che avrei voluto dire esattamente così...

Rrose Sèlavy ha detto...

Ciao , questo libro mi incuriosisce, ma non riesco a trovarlo in nessuna libreria della mia città ...

Luisa ha detto...

Rrose, Paola Calvetti ha un sito, prova a chiedere lì se è ancora in edizione il libro,io mi posso imformare e ti farò sapere, altrimenti non ti resta che tuffarti in biblioteca,vale la pena leggerlo se hai amato molto e sofferto altrettanto.

Luisa ha detto...

http://blog.librimondadori.it/blogs/calvetti/tag/paola-calvetti/

Anonimo ha detto...

Questo libro l'ho vissuto.... sono passati 12 anni. Mi sono rimaste le nostre lettere. Rileggerlo e'come riviverlo. Anche se l.epilogo non e' stato lo stesso... ma la fine di un amore e' come un lutto. Ora mi serve un libro intitolato Il ritorno...