martedì 29 gennaio 2008

James.



Di animali sfigati devo dire di averne trovati però lui è del tutto particolare, ricordo che entrando in una villa per un colloquio di lavoro mi venne incontro rotolando, eh sì perchè era più largo che alto, non camminava si trascinava rotolando, non capivo bene di che razza fosse anche perché di quel colore in Italia ce n erano ben pochi mi sembrava un incrocio tra il cane che faceva la pubblicità della Tim e un cinghiale…risultò essere un Labrador marrone. Era dotato di un eleganza da rinoceronte, la delicatezza di un elefante e aveva uno stomaco senza fondo!
Il colloquio di lavoro andò bene e mi trovai a lavorare in quella casa, James (questo era il nome del bestione) venne immediatamente messo a dieta e recuperò dei movimenti quasi normali….Circa più o meno…Successe che il padrone di casa traslocò e lo portò con sé.
15 giorni più tardi ricevemmo una telefonata…Il cane era scivolato in piscina ed era rimasto nell’ acqua tutta la notte ( nuotare è la potenza dei Labrador) ( quante volte gli avevo detto di fare una scaletta in quella maledetta piscina o perlomeno di recintarla)…Va da sé che non lo poteva più tenere, e chi meglio della mia famiglia sapeva trattarlo? Dopo qualche giorno di discussioni in casa ( ero io ad essere titubante alla cosa) ci prendemmo il bisonte con noi, la prospettiva del canile era troppo rischiosa.
Per qualche anno tutto andò tranquillamente, se ci penso mi vien da ridere al pensiero che le persone erano intimorite dalla sua mole e chiedevano “ morde?” sorridevo dentro di me e pensavo “ sìsìsìsì ti uccide di feste, mica di morsi” un cane così buono credo che non lo troverò mai più, se vogliamo rasentava la stupidità!
Le conseguenze del periodo di obesità che ha avuto furono tre ginocchia lussate, quindi camminava sempre peggio e bisognava limitarlo nei salti, a un controllo saltò fuori che i polmoni si stavano calcificando e le cure erano inesistenti, tanto per gradire si prese anche la leishmaniosi, malattia quest’ ultima che gli curammo per mesi e andò in remissione,il veterinario non gli dava più di un anno di vita, questo succedeva quattro anni fa circa, lui invece se n’è andato l estate scorsa a luglio, ha avuto un peggioramento repentino e in due giorni ha avuto due crisi respiratorie, nessuna dose di cortisone è servita, se ne è andato mentre il veterinario stava arrivando per sopprimerlo, mi ha risparmiato la decisione finale.
Adesso riposa in giardino…Quasi tutti davano per certo che non sarebbe arrivato ai dieci anni invece lui in barba a tutti ha superato i dodici, restando il cucciolone che solo un Labrador può essere ( perché dovete sapere che loro mica lo sanno che diventano anziani…giocano...giocano...giocano sempre!)

lunedì 28 gennaio 2008

Il bidone dovrebbe essere serio.


Vivo in provincia di Asti ma lavoro in provincia di Torino, vorrei parlare della raccolta differenziata. A Torino si svolge in questo modo, danno in uso un bidone color nero per il “ non recuperabile”, un bidone blu per il vetro, un bidone bianco per la carta, un bidone marrone per il recuperabile, dei sacchi di plastica marchiati per la plastica e avendone bisogno un bidone verde per gli sfalci e le potature, tutti questi bidoni vengono dati in uso della capacità desiderata, il passaggio degli operatori si svolge in questo modo, una volta la settimana per il bidone nero, tre volte per il marrone e ogni quindici giorni per plastica, vetro e carta, riguardo agli sfalci dipende dalla stagione, più raramente in inverno, più spesso dalla primavera all’ estate, per quanto compete gli ingombranti bisogna portare tutto in un centro che è aperto in modo variabile ( di solito ogni fine del mese) invece per i prodotti tossici per esempio il televisore o il frigorifero si fa una semplice chiamata al consorzio e loro in brevissimo tempo lo vengono a ritirare. Nonostante i primi momenti di “ defallances”mi trovo molto bene con questo sistema.
Passiamo alla provincia di Asti, ci danno in dotazione un bidoncino..ino..ino..ino marroncino..ino..ino..ino per il non recuperabile e poi…BASTA…la campana per il vetro è in strada, il bidone per la carta e la plastica idem, quindi si deve portare in loco il tutto e ci sono stati dei momenti in cui non si poteva deporre perché erano pieni, per quanto concerne il recuperabile non lo si può mettere nel bidoncino...ino...ino...ino. ma non usando il metodo raccolta porta- porta, alla domanda come faccio?La risposta è stata…"Eh ti fai una buca in giardino e la metti lì, diventa un concime" Va anche bene, ma chi non avesse il giardino ma solo il cortile cementato o con gli autobloccanti come fa? Gli scarti di cucina se li mangia ripassati al forno?.....Per le potature nessuno ha osato chiedere….. Ma...si può avere un giardino con 50 rose e un pezzetto di praticello da tagliare, che ne so qualche geranio, ma non avere la possibilità di fare una concimaia? Noneeeeeeeeeeee i resti delle potature o il tagli dei prati li si ripassa in padella, mi hanno detto che ci fai dei sughetti!!!
Per gli ingombranti c’è la discarica aperta, si porta tutto lì. E se hai il mezzo di trasporto ti va bene, sennò ti carichi tutto a pezzi in macchina e via andare!!!!!
Non mi creo un problema per tutto questo, di spazio per fortuna noi ne abbiamo e le gambe a casa mia funzionano ancora bene per arrivare ai cassonetti, ma non trovo giusto il divario della gestione della cosa, anche perché sui bordi strada si vede di tutto, ogni tanto passano a ripulire nulla da dire ma, non sarebbe più semplice adottare il metodo Torinese? Anche perché nel paese dove abito la media dell’ età è di 70 anni e quasi nessuno ha la donna di servizio da mandare ai cassonetti…
E’ proprio vero, la civiltà di un paese si vede da come vengono trattati gli anziani e gli animali.
E per paese non intendo solo il mio comune di residenza.

domenica 27 gennaio 2008

Crik & Crok.


Loro due, Trudy e Orazio, sono nati il 5/12/1994, figli di Priscilla e Billy da noi chiamato “Lallo lo zoppo” o “ il Gobbo di Notre Dame” perché aveva una postura davvero indescrivibile, ma i due soprannomi possono rendere l’ idea, era il cane del vicino che si trovava molto bene da noi ed evidentemente prima del nostro trasferimento ha avuto la brillante idea di lasciare il segno.
Erano tre ma uno fui obbligata ( erano troppi) a regalarlo, l avevamo chiamato Paciugo, il ricordo di quando i nuovo “padroni” vennero a prenderlo è ancora vivo, alla loro uscita di casa mi sono messa a tritare le carote e mia figlia mi chiese “ Mamma perché piangi?” “Perché sto tritando” “Ma non stai tritando le cipolle!"...
Se avessi saputo che due anni dopo la loro mamma non ci sarebbe più stata col fischio l avrei lasciato! Ma nessuno può prevedere…
Di loro posso solo raccontare le totale fiducia e fedeltà che hanno, la loro è una vita tranquilla se non si contano i 6 traslochi che hanno fatto, adesso ogni volta che vedono spostamenti di mobili mi guardano chiedendomi….” ANCORA?”... Si sono abituati a una vita da zingari.
Li vedo rincoglionirsi ogni giorno di più, ma non ha importanza, anche io verrò colpita dal rintronamento prima o poi, e il giorno che loro non ci saranno più sarà come perdere un pezzo della mia vita, potrà sembrare sciocco ma c’è un filo che solo noi riusciamo a vedere che ci lega.
Sono cani anziani ma spero che il giorno in cui mi saluteranno sia molto ma molto in là!

giovedì 24 gennaio 2008

Priscilla.


Lei è stata la mia prima cagnettta, no sto dicendo una bugia, da piccola portavo a casa tutti i randagi che trovavo o meglio loro mi venivano dietro, ma puntualmente e misteriosamente dopo pochi giorni sparivano.
Quindi posso dire che lei è stato il mio primo cane.
E’ nata l’ otto maggio 1989, quel giorno ero appena uscita dall ospedale dopo un intervento chirurgico e mi telefonò mio fratello dicendomi che Gilli stava per avere i cuccioli ma nessuno poteva assisterla, “ te la senti di venire tu?”. Non esitai un secondo che ero già in metropolitana con mio figlio al seguito per andare, due erano già nati ed erano vivi altri due erano nati morti, la mammina mi guardava e io cercavo di consolarla, dopo venti minuti un altro...dopo 10 ancora uno...oddio ma quanti ne aveva?
Eravamo a sei, potevano bastare no? Nel frattempo Mirko veniva a conoscenza del fatto che anche i cuccioli umani non li porta la cicogna, o nascono sotto i cavoli…. ma che erano infilati nella pancia.....alla domanda come ci entrassero lì dentro avrei dato spiegazioni in seguito…in quel momento, non era il momento..... che si accontentasse delle prime notizie “ANSA”.
Sapevo per esperienza che l’ ultimo della cucciolata era sempre molto più piccolo rispetto agli altri, quindi mi aspettavo il settimo, che puntualmente arrivò, era piccolissima, femmina e soprattutto bellissima!
Decisi che l ostetrica improvvisata se la sarebbe portata a casa, più facile dirsi che farsi, in quegli anni abitavo a Milano in condomino e nessuno possedeva un cane, per di più ero la custode dello stabile che per prima doveva osservare il regolamento, ma io effettivamente alle imposizioni non ho mai badato molto, dopo un paio di mesi di estenuanti discussioni con mio marito me la portai a casa senza dire niente a nessuno, se la proprietà o gli inquilini volevano me avrebbero accettato di buon grado anche Priscilla, questo è stato il suo nome.
Non solo la accettarono ma in poco tempo molte famiglie del palazzo presero un cane, credo sia stata una piccola rivoluzione!
Ci sarebbero molti piccoli aneddoti da raccontare su di lei, il più ridicolo e assurdo che mi viene in mente in questo momento è questo: i bambini dormivano in uno slargo del corridoio ( si sa gli appartamenti dei custodi non sono i più comodi ) e al fondo del letto c’ era un grande cesto dove si riponevano i giochi, per un periodo tutte le mattine lo trovavo bagnato...il cane va educato, allora che si fa? Lo si prende per la collottola gli si fa vedere il disastro, lo si “cazzia” e con poco garbo lo si fa scendere in strada!!! Ohhhhhhhhhh non capiva!!! Regolarmente mi trovavo tutte le mattine il cesto bagnato,
ero abbastanza sconfortata della cosa, senonchè una notte sentii dei rumori strani, mi alzai adagio e vidi mio figlio con il pisellino in mano che beatamente faceva la pipì sul cestone, passato il primo stupore mi avvicinai piano e gli chiesi “ Ma cosa tai facendo?” beatamente rispose…” La pipì non vedi?” “e dove la stai facendo?”..”Uffa in bagno no?”
Rimisi a letto il bambino e tra la preoccupazione e la voglia di sorridere pensai…”Ok, ho un figlio sonnambulo..anche io da piccola di notte mangiavo le mele senza ricordarmene”.
Era una fase transitoria di cui molti soffrono, per buona pace mia e di Priscilla che non fu mai più “ cazziata” per il fatto.
Lei è stata poco con noi, se ne è andata nel 1996 per un errore di valutazione del veterinario e per la mia inesperienza del momento, ha avuto un problema ai reni, non stava bene e una mattina l ho messa sulla poltrona dicendogli…vado nell’ orto un attimo poi torno e ti faccio l iniezione, vedrai che passa tutto…lei mi ha guardata sorridendo ( i cani sanno sorridere benissimo!).
Sono tornata ma se ne era andata per sempre, l ho seppellita nell’ orto dove abbiamo passato un mucchio di tempo assieme e ho piantato una Rosellina rifiorente, ad ogni mio spostamento mi sono sempre portata la Rosellina con me, la ripiantavo finchè il gelo non ha fatto morire anche quella.
Dicono che tutti i cani siano uguali, io dico no, i cani sono come noi, lasciano una traccia nel cuore diversa per ognuno di loro, lei è stata la mia prima cicatrice, ogni tanto sanguina ancora, ma va bene così!

mercoledì 23 gennaio 2008

Raccontare.


Da domani e nei giorni a seguire vi racconterò le storie degli animali che mi hanno circondato nel corso degli ultimi anni, vi avverto, probabilmente vi romperete le scatole, ma sono una parte della mia vita....alla fine un Blog è un diario. Naturalmente vi risparmierò...Asini, Capre, Oche, Conigli......

domenica 20 gennaio 2008

Si vede che lo sanno.




Si deve essere sparsa la voce tra gli animali del vicinato, questa me la sono trovata oggi nella legnaia, arrampicata sulla finestra, terrorizzata e affamatissima, cosa dovevo fare? Forse sfrattarla? Ma và!!! Una ciotola cè per tutti poi deciderà lei cosa fare se rimanere o meno....tutto dipenderà da quante stelle darà al ristorante.

sabato 19 gennaio 2008

Rispetto...


Oggi tornando dal lavoro mi sono trovata davanti 7/8 ciclisti appaiati per tre, la strada che dal lavoro mi porta a casa è piena di curve e mi sono trovata davanti costoro in un punto dove non è possibile sorpassare se non sfidando la sorte e io non sono la persona che lo fa, rallento ai 45 orari sperando che si mettano in fila indiana…niente tante pacche sulle spalle tra loro ma non lo fanno…mi viene istintivo sorridere dentro, sulla maglietta hanno la scritta "Orsolina" è anche una bella giornata di sole, pare l inizio della primavera, è sabato e domani potrò dormire un po’ di più, e mi dico che i tizi prima o poi capiranno che dovrei passare…ma no sto sbagliando pensiero, non lo capiscono mica, io dietro e loro davanti allegri come delle pasque….mi viene da sognare per un attimo…sognare…
Per esempio di impennare la Yaris come il maggiolino matto e travolgerli tutti allegramente, oppure meglio ancora azzardare un sorpasso e frenare davanti loro di colpo e vederli tutti accatastati uno addosso all’altro scendere e chiede con garbo “successo qualcosa?”…fatti del male?
Posso anche sembrare polemica o cattiva, ma i ciclisti e i motociclisti chiedono rispetto e io non l ho mai negato, ma a noi che abbiamo sotto il culo quattro ruote chi lo porta?
Da bambina la maestra mi ha insegnato cosa significa “ fila indiana” è una forma di tutela per chi la fa e un modo di comunicare " sto chiedendo rispetto" e viene automatico portarlo.

Posso in ogni caso dire che è molto più educato il pastore che porta al pascolo le sue 700 pecore insegnando ai sui cani il significato della fila indiana che 10 ciclisti a cui sembra tutto sia dovuto..

Lascio a voi ogni riflessione positiva o negativa del mio modo di pensare.


venerdì 18 gennaio 2008

Come si cambia





Ieri sera mi sono riguardata un film vecchissimo ma che ha fatto la storia di quegli anni, Anonimo Veneziano, tenendo conto che è del 1970 non l ho potuto guardare alla sua uscita, data le mia età, l ho visto per la prima volta intorno ai 23/24 anni e in seguito ho letto il libro ( ahimè prestato e mai più tornato a casa) a quell’ età riuscivo a vedere solo la storia d’ amore che era finita e si risviluppava, ora a distanza di tempo credo che sia sempre un gran bel film nonostante le immagini e l’audio siano certamente antiquati , vent’ anni fa avevo visto i protagonisti ancora legati da un sentimento, avevo preso l andare a Ferrara di lui di nascosto per vedere il figlio come un atto d amore, ora l ho visto come egoistico, il richiamare lei a Venezia l avevo presa come nostalgia, non come punizione e volontà di riaprire ferite quasi rimarginate, la prima volta avevo visto la paura di lui della morte , ora ho letto il tutto in questo modo “io sto morendo ma tu in qualche modo devi soffrire con me”, e ce la fa, ancora una volta ce la fa, così facendo nel suo grande egoismo sa bene che fisicamente sarà solo nella morte ma, che una parte di lei è già morta anticipatamente.

L età cambia modo di vedere le cose e io non sono immune da questa evoluzione...purtroppo o per fortuna chi lo può sapere?

mercoledì 16 gennaio 2008

Bella giornata


Succede che ti alzi in una mattina piovosa e sbatti una sana craniata sul comodino cercando di spegnere quel cellulare che sta cercando di svegliarti in tutti i modi, succede anche che parcheggi la macchina in un posto che ti sembra buono, scendi e ti trovi con mezza gamba nell’ acqua, naturalmente da ottima cretina hai lasciato l ombrello a casa… e cammini per il centro alla ricerca del “medico perduto” che naturalmente scopri avere l influenza…succede anche che recuperi i tuoi stronzosissimi esami ma non li puoi portare a casa perché la fotocopiatrice NON FUNZIONA e ne devono tenere una copia , e ti rifai a ritroso il centro ( sempre sotto la pioggia NATURALMENTE) , vai al lavoro e come volevasi dimostrare non hai il cambio ( quante volte hai pensato me lo devo portare?) ..succede anche che nel frattempo ti telefoni tuo marito per avvertirti che ti sta scadendo il bollo della macchina, allora pensi “ non l ho strangolato in 26 anni che è stato in casa, lo faccio ora che è fuori "........Perchè cominci ad aver voglia di picchiare SERIAMENTE qualcuno e lui va benissimo………..La mattina finisce FINALMENTE!
Ma non finisce la giornata, torni a casetta tua dove stai bene, solo che tu da scema da oscar ieri sera ti sei fatta intenerire dagli occhioni dei tuoi cani e gli hai allungato qualcosa dal tavolo e loro NATURALMENTE oggi ti hanno devastato la casa...pulisci tutto con calma poi prepari dei toast per pranzo per te quella povera disgraziata di tua figlia, alle tre pensi di poter fnalmente tirare il fiato e riposarti sul divano e mentre ti sdrai metti sullo stendibiancheria un maglione ad asciugare vicino alla tua adorata stufa ( così domani ce l hai… è tanto comodo e caldo quel dolcevita)…oggi non ne imbrocchi una, lo posizioni troppo vicino al calore e una puzza di lana bruciata ti sveglia dal torpore, povero maglioncino, dal marrone è passato a strisce beige e rosse…povera Luisa,
oggi non ti muovere più o potresti trovarti gli alieni in giardino…Accontentati per questo giorno del furioso mal di testa che ti è venuto… Meglio spostare il comodino, domani è un altro giorno!!!

martedì 15 gennaio 2008

Considerazioni.


Avrei necessità di mettere una stufa al piano superiore di casa, siccome vivo in una Siberia e se accendiamo i riscaldamenti ci si svena l alternativa sarebbe una stufa a legna o meglio ancora a pellet, c’ è solo un piccolo particolare insignificante, ho una sola canna fumaria e mi serve per la stufa sotto, un amica però a Natale mi accenna una soluzione...in commercio esiste una stufa a pellet senza bisogno di canna fumaria, sarebbe una soluzione ottimale, niente rotture di scatole giganti da parte dei muratori ( per la serie meglio un morto fuori casa di un muratore dentro),così decido di informarmi ma, qui siamo in una zona che a chiedere certe cose ti guardano come se stessero parlando a una cosa verde, non c’è verso, l unica cosa che sanno fare è il vino ( forse).
Allora visto che non batto chiodo, mi informo su internet, trovo il sito, devo dire poco dettagliato ma esiste, ci capisco poco ma c’ è scritto “ CONTATTI” con tanto di bustina allegata..
HIP..HIP URRA’!!!
Mando una mail per richiedere info...un giorno..due giorni...tre giorni…nessuna risposta,
allora mi chiedo ma le persone hanno la conoscenza di internet o lo usano solo a cazzo?
Perché non è con la prima ditta che mi succede questo, ho chiesto informazioni a una ditta che fa infissi in alluminio e pvc…niente li devo ancora sentire dopo mesi...ho richiesto info a delle ditte specializzate in giardinaggio…diventerà vecchia e rimbambita ( più rimbambita) prima di avere una risposta!
A cosa serve fare un sito se poi non si è in grado di gestirlo?
Ho risolto molti problemi con internet, forse anche di ostici se vogliamo, mi hanno insegnato come muovermi con le assicurazioni per esempio, con la sanità…Ho cercato e avuto dritte con gli Stati Uniti e il mio inglese è da scuola materna…Quindi un problema di lingua enorme!
Ma qui nel mio paese a volte mi sembra di essere nel terzo mondo…e credo di parlare e scrivere abbastanza decentemente l Italiano ( che nessuno si azzardi a criticare la punteggiatura)!
Questa è solo una mia considerazione

sabato 12 gennaio 2008

"Spetegulez" di basso cortile.


E dopo Sarkozy- Bruni, anche il presidente Venezuelano Chavez e la Pantera nera Naomi colpiscono lo "Spetegulez" e si innamorano, così sta per finire un incubo e ne sta già arrivando un altro... Quando si sveglierà il nostro amatissimo Mortadella a seguirli?
E' cosi bravo a tenersi al passo con le stronzate vorrà mica farsi mancare questa no?

FORZA POLPETTONE CHE CE LA FARAI!!!!

( Se trovi chi ha il fegato di baciarti)

giovedì 10 gennaio 2008

Il blog accetta prese per il culo, non io.





FARLOCCOLANDIA: MUTUI, PERIZIE & COMPANY

EUGENIO BENETAZZO

Farlocco è un termine dialettale tipico nel Nord Italia utilizzato per individuare un'operazione fasulla o peggio ancora falsa, frutto generalmente di un imbroglio o una truffa. Farloccolandia è il nomignolo che mi sento di dare al nostro paese sulla base del comportamento del suo sistema bancario e parabancario. Sembra infatti che a distanza di qualche anno si stia riproponendo lo Schema Parmalat nella sua piena onnipotenza. In che consisteva lo Schema Parmalat, per chi non lo sapesse ancora ? Molto semplice: quando una banca si rendeva conto che il prestito effettuato alla nota azienda di Collecchio era ormai inesigibile o inescutibile, allora si inventava una emissione obbligazionaria cartolarizzando il credito vantato alla Parmalat e si offrivano le fenomenali tranche obbligazionarie al pensionato babbaleo di turno. In questo modo si trasferiva il rischio di insolvenza (tipico dell'attività bancaria) sulle tasche dei suoi ignari correntisti o investitori.

Nonostante i drammatici appelli delle associazioni di consumatori all'interno di qualche talk show e le promesse farlocche della politica per un sistema bancario più serio ed onesto, lo Schema Parmalat è stato rispolverato e messo alacremente in catena di montaggio. Proprio come hanno fatto con i debiti della Parmalat adesso stanno facendo altrettanto con i mutui: infatti, le banche intuendo con largo anticipo i primi segnali di indigenza economica e di insolvenza finanziaria piuttosto diffusi nelle famiglie italiane, hanno provveduto a trasferire i mutui recentemente erogati negli ultimi anni dentro la pancia di qualche cosiddetto fondo di investimento immobiliare. Questi fenomenali fondi sono stati successivamente offerti a risparmiatori, fondi pensione o addirittura altri fondi di fondi, con la garanzia che si trattassero di investimenti a capitale protetto in virtù delle ipoteche che gravavano sugli immobili sottostanti ogni richiesta di mutuo.



Questa operazione è nota con il nome di cartolarizzazione, anche se per i risvolti indiretti che ha ed avrà sui vostri portafogli, sarebbe opportuno chiamarla sodomizzazione. Ancora una volta quindi, il sistema bancario scarica il suo rischio e le sue nefandezze sulle tasche di povere persone oneste inconsapevoli di quello che stanno per sottoscrivere. Quello che fa tuttavia terribilmente ribollire il sangue è sapere che la maggior parte degli istituti di credito continua a proporre ancora interventi integrali (quindi mutui al 100 %) per l'acquisto di immobili, nonostante quanto accaduto la scorsa estate e nonostante il mercato immobiliare sia visto profondamente in crisi per i prossimi anni. Ma allora per quale ragione si persevera a finanziare l'acquisto della prima casa a persone già in difficoltà ed indigenza economica, sapendo che stiamo andando incontro ad una voragine finanziaria che si trasformerà presto in una deflazione stile 1929 ?

Il profitto indiscriminato è la risposta a questa domanda. Adesso si riesce a percepire addirittura la volontà (quasi politica) a finanziare per il 100 % solo i più morti di fame (extracomunitari senza denaro in tasca, precari a singhiozzo, ragazze madri in aspettativa) perchè solo a loro si possono proporre le condizioni di indebitamento fuori dalla media di mercato (e quindi più remunerative per la banca che le concede). Eh sì, perchè vi è una sostanziosa differenza tra un mutuo erogato all'EURIBOR + 2 punti di spread ed uno erogato con appena mezzo punto di ricarico ! Di questi mutui e del loro periodico rimborso le banche non si preoccupano più di tanto, in quanto non appena hanno incassato finanziariamente le prime sei rate, questi fenomenali banchieri prendono il mutuo, lo cartolarizzano e lo piazzano sul mercato del risparmio gestito !

Addirittura esistono casi sempre più frequenti in cui l'importo del mutuo è calcolato sommando il costo dell'immobile con gli oneri di rogito e le prime sei rate del mutuo stesso ! Della serie: oltre al prestito, ti anticipo anche le prime sei rate, in questo modo sono sicuro che potrò cartolarizzare il mutuo senza grane o lungaggini in quanto il mutuo risulterà essere intestato ad un buon pagatore ! Sempre parlando di farlocchi, è doveroso sottolineare di quanto siano sempre più spesso gonfiate le perizie degli immobili oggetto di compravendita, le quali devono rappresentare un valore di mercato significativamente congruo per giustificare in taluni casi interventi addirittura superiori al 100 %. La fantasia a questo punto diventa il vero unico limite, infatti mi sono stati rappresentati comportamenti molto discutibili da parte di qualche circuito di franchising immobiliare che riesce misteriosamente a far lievitare persino l'imponibile della dichiarazione dei redditi del richiedente il mutuo, pur di far deliberare il finanziamento nel pieno rispetto del rapporto di congruità tra il peso della rata ed il reddito mensile effettivamente percepito.

Per questo motivo il crash che colpirà le principali economie sarà devastante, forse con un potere di detonazione addirittura superiore al passato 1929, in quanto grazie all'operato farlocco del sistema bancario adesso abbiamo fondi di investimento e fondi pensione che hanno nella loro pancia tutti questi mutui farlocchi destinati ad essere impagati nel lungo termine con una garanzia immobiliare legata al valore di presumibile realizzo pesantemente contraffatta. In buona sostanza sono a rischio proprio investimenti che dovrebbero garantire il capitale protetto, ma per ovvie ragioni di architettura finanziaria non possono più esserlo. Ecco perchè la scorsa estate abbiamo visto fondi monetari perdere il 4 % in una settimana, rendimenti assolutamente incompatibili dal punti di vista tecnico, in quanto un fondo di liquidità non può per definizione essere soggetto ad una contrazione di valore di tale entità. Se però alcuni fondi immobiliari nati dalla cartolarizzazione forzata di mutui ad intervento integrale vengono spacciati per fondi monetari, grazie alla compiacenza delle agenzie di rating, allora tutto diventa possibile. Anche una sommossa popolare od un colpo di stato.

Eugenio Benetazzo
www.eugeniobenetazzo.com/tour.html
www.youtube.com/eugeniobenetazzo

martedì 8 gennaio 2008

Pensierino.





L’autostrada Torino–Milano

La Storia dell’Autostrada Torino-Milan o inizia negli anni ’20 dello scorso secolo quando il Senatore Frola, appoggiato dalla Provincia e dal Comune di Torino, dal Touring, dall’ACI e da altri Enti pubblici e privati costituisce un Comitato avente lo scopo di promuovere lo studio di fattibilità dell’opera e iniziarne la progettazione preliminare. La reale costruzione iniziò però grazie al Senatore Agnelli e all’Ing. Cartesegna che costituirono la S.A. Autostrada Torino–Milano, ne divennero rispettivamente Presidente e Amministratore Delegato/Direttore Generale e nel ’29 firmarono la convenzione per la costruzione e l’esercizio dell’opera.Il Senatore Agnelli aveva infatti, tra i primi, intuito la necessità di una via di trasporto speciale per i veicoli a motore, anche e soprattutto come fattore di promozione commerciale dell’automobile. La costruzione durò meno di 3 anni e l’autostrada venne inaugurata nell’ottobre 1932.

L’autostrada inizia a Torino, all’intersezione di Corso Giulio Cesare con la SS n. 11 “Padana Superiore”, termina a Milano, sull’intersezione tra la Milano-Laghi e la Milano-Bergamo, e misura in totale 126 km, per gran parte rettilinei

Lunedì, 7 Gennaio 2008

Oggi , alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro viene inagurato il primo tratto di 50 km della A4 Torino -Milano. I lavori, iniziati 8 anni fa, in contemporanea alla costruzione della linea ad alta velocità, prevedono ampi interventi di ammodernamento dell’autostrada. La tratta aperta arriva fino a Santhià.

Pensierino

Letti gli articoli sopra mi vien da pensare che fossero molto più veloci negli anni trenta, nonostante i mezzi fossero certamente meno efficaci, tre anni per tutta la tratta allora, 8 anni per 50 KM circa adesso, se vanno di questo passo nel 2020 forse ci saremo liberati dalle buche, corsie uniche, slalom e dei santini che dobbiamo portarci in auto ogni volta che per necessità la si deve percorrere questa autostrada, e mi sovviene un altro pensiero...si sarà vergognato un po' il Ministro? Ma che pensieri malsani faccio sempre, certo che no....E' tutto normale...in India....


lunedì 7 gennaio 2008

Uff!!!!!!!!!


Di non ricordare dove ho parcheggiato la macchina e di smuovere i carabinieri con la convinzione che me l avessero fregata...mi è già successo...

Di scrivere mangiando e di mordere la penna anzichè il panino anche...

Di cercare il cappellino e di averlo in testa pure........

Di accedere due sigarette, beh è all 'ordine del giorno.....

Ma di cercare per tutta la casa il mio golf smanicato e accorgermi dopo varie parolacce di averlo addosso è cosa recente...

Non so, ma ho l impressione che il nuovo anno mi porterà una camicia bianca con i lacci dietro.

( Mica gliel' avevo chiesta però)

giovedì 3 gennaio 2008