sabato 30 agosto 2008

Son tutti finocchi con il culo degli altri!


Berlusconi da Gheddafi, siglato l'accordo: «Uniti sull'immigrazione»

BENGASI - Grazie al trattato siglato oggi, l'Italia potrà vedere ridotto il numero dei clandestini che giungono sulle nostre coste e disporre anche di «maggiori quantità di gas e di petrolio libico, che è della migliore qualità»: questo il commento del premier Silvio Berlusconi, che ha firmato oggi con Gheddafi a Bengasi il trattato di «amicizia, partenariato e cooperazione» tra Italia e Libia. Sotto la tenda del Colonnello libico è stata siglata l’intesa che vedrà il nostro Paese risarcire l’ex colonia con circa 5 miliardi di dollari in 20 anni. La firma dell’accordo è stata salutata con lungo applauso dei presenti. «La firma di questo trattato ha una portata storica e chiude definitivamente la pagina del passato», ha detto Berlusconi, affermando inoltre che Italia e Libia combatteranno insieme «contro i commercianti di schiavi» nel contrasto all'immigrazione clandestina.

L'accordo si baserà su una somma di 200 milioni di dollari all'anno per i prossimi 20 anni, sotto forma di investimenti in progetti infrastrutturali in Libia.
L'accordo, secondo quanto riferisce Palazzo Chigi, prevede la realizzazione di un'autostrada costiera che attraverserà la Libia dal confine con l'Egitto a quello con la Tunisia.
L'Italia si è impegnata anche a costruire 200 abitazioni, a mettere a disposizione borse di studio per giovani libici che vogliano studiare in Italia e a versare pensioni ai mutilati dalle mine piazzate dagli italiani in epoca coloniale.

mercoledì 27 agosto 2008

Se indossi il velo la legge non vale più


Diego sarà punito. Severamente. Forse perderà il posto di lavoro. La sua colpa? Aver fatto rispettare una legge dello Stato, chiedendo a una musulmana velata fino agli occhi di scoprirsi il viso in un luogo pubblico. Un «crimine» che può costar caro nell’Italia politicamente corretta, dove la «contaminazione» è un valore in sé, come ci insegna la Festa del Pd.
Diego fa il sorvegliante al museo Ca’ Rezzonico di Venezia e, per dirla tutta, magari non si chiama neppure così: almeno la gogna i suoi dirigenti gliel’hanno per il momento risparmiata e quindi il suo nome non è stato divulgato.
Per il resto, come si dice, non si sono fatti mancare nulla: «Un fatto sgradevole, discriminatorio e stupido, non condiviso né da me personalmente né dal resto della direzione dei Musei civici», ha tuonato dalle colonne del Gazzettino il conservatore di Ca’ Rezzonico, Filippo Pedrocco. «Prenderemo i provvedimenti necessari nei confronti del guardiasala».E così Diego la pagherà. Lui pensava forse di fare il suo dovere. Anzi considerava l’intervento di routine, visto che c’è una legge del 1975 che proibisce di girare a volto coperto: divieto confermato anche dal regolamento dei Musei civici veneziani, che lui è pagato per far rispettare. E lo aveva fatto altre volte. La cosa più divertente è che ad ammetterlo è lo stesso Pedrocco, sì quello che lo vuole punire. «Per questioni di sicurezza», ha spensieratamente dichiarato alla Nuova Venezia, «persone con il volto coperto non hanno accesso alle sale espositive. Succede per esempio a Carnevale, quando molti entrano mascherati. In quel caso chiediamo gentilmente ai visitatori di scoprirsi il volto».Perfetto, è proprio quello che ha fatto il nostro Diego con la donna araba che indossava il niqab, il velo che lascia scoperti solo gli occhi: quindi, dov’è il problema? Ha fatto bene, no?
Errore. Anzi, «grave errore».
«Sta al buon senso del personale capire in quali casi sia richiesto far vedere il viso», sentenzia lo spericolato Pedrocco. «In questo caso la signora aveva tutto il diritto di visitare il museo e mi scuso per l’accaduto». Fantastico, no?Ricapitoliamo. Se, in Italia, un italiano pretende di visitare un museo con il volto mascherato, lo si ferma. Giustamente. Lo stesso avviene, poniamo, se un ragazzo entra in un bar o in un negozio con il casco che gli copre il volto. Questioni di sicurezza, chi non lo comprende: sotto quel casco può celarsi un rapinatore; dietro quella maschera un pericoloso terrorista. E comunque, c’è una legge da far rispettare, ci sono i regolamenti. Se però a violare l’una e gli altri è un’islamica, cambia tutto. L’ipotesi che sia una persona poco raccomandabile non va neppure presa in considerazione e chi si fa sfiorare dal pensiero va redarguito, rimesso al suo posto. Se possibile cacciato.
Perché? Ma è ovvio, perché una musulmana ha diritto di veder rispettate le sue tradizioni che le impongono di non mostrare il viso. Un diritto che, per qualcuno, è più forte della legge. E che le dà facoltà di accedere a Ca’ Rezzonico: «per giunta», come sottolinea opportunamente l’agenzia di stampa Apcom, «dopo che la donna, con il marito e la figlia, aveva pagato il prezzo del biglietto d’ingresso, di 6,5 euro». Per giunta. Avevano perfino pagato e tu, Diego, sei andato a rompere le scatole. Certo, verrai punito, ma «intanto», piange ancora l’Apcom, «né la donna né la sua famiglia hanno potuto godersi la visita che avevano pagato».

E a te, Diego, magari passerà per la testa che anche le maschere sono una tradizione. Ma è una tradizione nostra, italiana, e quindi non conta. Ti frullerà l’idea che se a tua sorella o a tua figlia venisse voglia di visitare il Paese da cui proviene quella signora, le obbligherebbero a indossare mortificanti copricapi e ampie vesti lunghe fino ai piedi non appena sbarcate dall’aereo, fregandosene allegramente sia dei loro usi e costumi sia del caldo impossibile. Penserai che non sia giusto. Ecco, limitati a pensarlo. Non dire una parola: c’è il rischio che, oltre a perdere il posto di lavoro, ti guadagni dai progressisti in servizio permanente effettivo anche il marchio di razzista.

Massimo de’ Manzoni . Il Giornale.it



Non ho niente da dire dopo aver letto l' articolo, mi limito come scrive il gionalista a "pensarle" certe cose. E quello che penso è poco tollerante.

giovedì 21 agosto 2008

venerdì 15 agosto 2008

Ferragosto "tipo"


Stamattina potevo dormire un quarto d'ora in più, ma ho deciso di non ripuntare la sveglia per il gusto di schiacciare quel tasto che dice" stai zitta stronza ho ancora dieci minuti". E' una rivincita con la maledetta!
Sette e un punto suona, apro un occhio, la zittisco e mi giro dall' altra parte, ma devo riaprire tutti e due gli occhi, mia figlia non è con me nel letto.
Dunque, dal ragazzo non è rimasta a dormire visto che hanno litigato, sul cell nessun messaggio, balzo dal letto e la chiamo, mi risponde seraficamente "sto arrivando non avevo soldi sul cellulare per chiamarti".
I casi sono due o la aspetto sotto casa con un randello in mano, o la insulto il dovuto e vado a lavorare, tanto il quarto d' ora me lo sono giocata.
Scelgo la seconda opzione, ma non perchè sono buona solo per il motivo che ho fatto fatica a crescerla.
Parto per arrivare sul posto di lavoro, ci impiego di solito quei venti minuti di orologio, ma oggi è festa e non ci sarà gente per strada...
Arrivo a Castelnuovo e mi partono le seconde parolacce della giornata, c'è il mercatino delle cose vecchie, macchine accatastate una sull' altra, pedoni che mi guardano con la faccia debosciata e che prenderei volentieri a sberle visto che hanno deciso di fare comunella in mezzo alla strada...
Di vigili o qualcuno che gestisca la viabilità non c'è ombra, bah saranno tutti a fare colazione, tanto nessuno lavora è Ferragosto!
I venti minuti passano lì.
Arrivo dai cani.
Vabbè qui calerei un velo pietoso perché la notte tra il 14 e il 15 ha fatto temporale e lascio alla vostra fantasia cosa le bestiacce possano avere combinato, andateci pure giù pensante con i pensieri, certamente sarete ancora distanti dalla realtà.
Sistemo tutto, li sfamo e li assetto dividendoli un po' qui un po' là in modo che non nascano diatribe pensanti fra di loro.
Faccio la strada a ritroso, passando di nuovo tra pedoni a cui pesterei volentieri i calli con le ruote ( ma sono buona e mi trattengo).
Sono a casetta più o meno per le 10,30.
Ore 11.15 un temporale si sta avvicinando, rimonto in macchina e riparto perchè tra i cani ce ne sono tre che sono psicopatici per cui hanno terrore dei tuoni e fulmini.
Ripasso per la terza volta tra la gente che vuole andare al mercatino, sto zitta e non dico parolacce perchè devo arrivare presto o mi devastano casa e giardino.
Inizia a piovere e a tirare vento, i gatti hanno il pelo dritto ma si assettano da soli, i cani invece cominciano a essere difficoltosi da spostare, i tre psicopatici in modo particolare, Ezio, che è il peggiore in questi casi si era convinto di essere " il cane ragno" e a tutti i costi voleva arrampicarsi sui muri portando me con lui.
Dovevo decidere, diventare anche io come lui o fargli capire che non funzionava così, opto sempre per la seconda soluzione, prendo il primo oggetto che riesco ad arraffare e glielo dò sul testone, è una bomboletta di Oust, il cane mi guarda stranito e io gli dico " Caro o tu fai del male a me o io ne faccio a te" per non smentirmi, sempre la seconda opzione.
Dopo qualche litigo di questo tipo, finalmente riesco a metterli tutti in posti innocui per la loro incolumità.
Il tempo sta peggiorando e cerco di fare in fretta a raggiungere casa mia, fatti tre km inizia a grandinare grosso, il tac tac sulla carrozzeria e le strade che sembrano fiumi rossi di terra mi fanno fermare, ma non trovo riparo, una piazzola ma sono ferma...certe botte sulla macchina che mi fanno star male e non posso fare altrimenti, chiamo casa per sentire com' è lì la situazione e Mirko mi dice che pioviggina, solitamente se un uragano si scatena verso Chieri difficilmente raggiunge la provincia di Asti, quindi non ci sto andando in bocca, mi tranquillizzo un po'
La grandine smette e riparto sotto la pioggia, ma sempre meglio del ghiaccio.
La situazione man mano migliora e non trovo nemmeno le persone del mercatino, l' acqua evidentemente le ha fatte entrare nei locali per ripararsi.

Il peggio è finito!

A un km da casa uscendo da una galleria, grandine grossa come nocciole, sdleg, sdleg sul tettuccio della macchina, in un attimo la strada diventa bianca, le macchine viaggiano a passo d'uomo e non si può nemmeno frenare perchè fai pattinaggio su strada.
Però penso," cazzo sono a casa ormai" il riparo è vicino.
Entro nel mio cortile, o meglio cerco di entrare nel cortile di casa, il passaggio è ostruito da persone che con le loro auto hanno deciso di ripararsi sotto gli alberi...
Cioè voglio dire io mai mi permetterei di entrare in un cancello di una casa anche se aperto e soprattutto di ingombrare il passaggio, così loro al riparo dalla grandinata e io a beccarmela tutta, ho tentato di scendere per reclamare ma non sono ancora votata al suicidio!
Finto tutto ho dovuto far retro per farli uscire, devo essere sincera la voglia di non muovermi andare in garage prendere una spranga e bollargli tutta la macchina è stata molta, ma sono buona e mi sono trattenuta, volevo persino chiedergli se volevano un panino, un caffè che ne so, tanto voglio dire chi alla fine si è bagnata tutta come un pulcino sono io, loro erano tranquilli e pure sorridenti.
Conclusione, meglio un cane che con una semplice bomboletta di Oust sul testone capisce quasi subito piuttosto delle persone maleducate....Che cominciano a essere troppe per i miei gusti, o forse sono io che sto diventando troppo intollerante?




mercoledì 13 agosto 2008

Costanza

Sono a letto, Carolina si è insinuata abusivamente sotto le lenzuola insieme a uno zoo di pezza per la notte. Mi stringe la mano. Senza abbandono. Ascolto musica in cuffia. Brahams.
Cos' altro può sedare l' ansia se non lui, che non avrebbe mai immaginato di funzionare da calmante?
Dici di non sapere nulla di me. Per narrarti la mia storia basterebbe una notte.
O un pomeriggio al bar.
Per viverla ci sono voluti quarant' anni.
Da poco ho iniziato a raccogliere quelli che chiamo i miei frutti preziosi, utili ad addolcire un carattere spigoloso e impaurito dal male. Conquiste minimali: quelle professionale , il lavoro fra le note; quella personale, essere riuscita stasera a guardarti in faccia senza sentire lo stomaco stringersi in una morsa. Un buon risultato, non credi?
Mi proponi una pagina bianca sulla quale schizzare incontri, caffè, flash musicali.
E' come aprire un file sul computer, dargli un titolo
( come la chiamo? La Cosa?) e iniziare a comporre un mosaico.
Ti trovo poco adatto anche fisicamente. Per baciarti in piedi dovrei salire su un gradino. Disdicevole.
Io parlo per associazioni visive, evocazioni, intuizioni. Tu racconti i fatti.
Forse dovremmo comunicare con il linguaggio segreto dei gesti, come i primitivi.
Non so tracciare la mappa del viaggio che mi ha portato fino a te. Ho solo cominciato a seguire l' impercettibile filo della trepidazione e della curiosità.
Non si conosce qualcuno sommando degli avvenimenti. O sbirciando sulla carta d' identità.
Non c'è niente che tu debba sapere di me che già non sai. Eri un ragazzo che mi sembrava di conoscere solo da "quel" giorno ( era estate) uno con cui avevo scambiato frasi di circostanza.
Dici di non sapere nulla di me.
Eccomi. Quarant' anni, circa. Due figli. Due mariti.
Il primo la proiezione di un film sbagliato. Dopo la necessaria sofferenza siamo rimasti amici quanto basta per offrire serenità a un cucciolo che adesso ha undici anni.
Il secondo, ancora attuale. Un matrimonio tranquillo, con un uomo tranquillo, una vita tranquilla in una casa tranquilla. Una figlia, Carolina, che amiamo con forsennata dedizione.
Ecco tutto. In poche parole.
Ti chiedo cosa c' entri tu in tutto questo.
Tu sei qualcosa che assomiglia al bisogno.
Non ha senso aprire il file sotto la voce "Cosa" se non si hanno dati da combinare sullo schermo, visto che io vorrei baciarti per ore su una terrazza del New England o su una fredda spiaggia bretone mentre tu preferisci dissertare di letteratura davanti a cappuccini e caffè, optando per un platonico amore senza senso.
Facciamo finta di niente e non parliamone più.
Mai più.

C.

lunedì 11 agosto 2008

"Banca affamata"

Ma perchè molti salvadanai sono a forma di maiale?

Perchè il maiale è simbolo di ricchezza e abbondanza, non si butta via niente del suino, lo si mangia tutto poveraccio. Si dice che durante la rivoluzione industriale si tenesse un maialino in casa “di riserva”, da utilizzare solo in caso di necessità. Era un tesoro da conservare e custodire, proprio come i salvadanai dei bambini.Hungry Pig ha come motto “Il maiale ha bisogno di crescere, nutrilo con le tue monete”. Tutto molto bello ma anche la “restituzione” delle monete avviene come accadrebbe in natura?!

http://www.tecnocino.it/articolo/hungry-bank-il-maialino-salvadanaio-mangia-le-monete/11164/

sabato 9 agosto 2008

Non lo avevo forse fatto capire?

In seguito a un'indagine di Altroconsumo
Nove milioni 680 mila euro. Questo è il totale della sanzione che l’Antitrust ha comminato a 23 banche per pratiche commerciali scorrette. Di fatto, secondo L’Autorità, le banche hanno impedito o reso troppo onerosa per i consumatori già titolari di un mutuo la surrogazione del mutuo stesso. Tale comportamento è stato dimostrato da un’indagine di Altroconsumo, associazione indipendente di consumatori, i cui risultati sono stati trasmessi all’Antitrust il 18 aprile scorso. La denuncia e i risultati dell’inchiesta di Altroconsumo sono disponibili sul sito dell’associazione: www.altroconsumo.it/soldi/banca-e-credito/mutui/trasferimento-mutui-l-antitrust-apre-un-procedimento-nei-confronti-delle-banche-s206043.htm.Dall’indagine di Altroconsumo emergeva la mancata attuazione della portabilità gratuita dei mutui da parte del 95% degli operatori bancari che, al contrario, offrivano la soluzione più onerosa della sostituzione del mutuo o la surrogazione ma sempre con oneri a carico dei consumatori. Il presidente di Altroconsumo Paolo Martinello esprime soddisfazione “per il tempismo e la fermezza con cui l’Antitrust, a soli tre mesi dalla nostra segnalazione, ha colpito un comportamento diffuso dell’intero sistema bancario. Si tratta della sanzione più elevata comminata dall’Antitrust per pratiche commerciali scorrette”. “Chi è stato costretto a pagare le spese richieste dalla banca per trasferire il mutuo con la surrogazione – continua Martinello - ha diritto a chiederne il rimborso. La condanna dell’Antitrust è la conferma ulteriore che si è trattato di una richiesta illecita”. Sul sito dell’associazione – http://www.altroconsumo.it/ è possibile scaricare una lettera tipo da inviare alla propria banca per chiedere il rimborso delle spese ingiustamente pagate.


http://www.lastampa.it/redazione/cmsSezioni/economia/200808articoli/35536girata.asp

venerdì 8 agosto 2008

Pacchetto vacanze

Sono due inverni che ci pensiamo, eh sì, perchè cosa si farà ad Agosto si deve cominciare a pianificarlo prima, vabbè noi siamo sempre lenti, ne parliamo, discutiamo su cosa sia meglio fare, se prima quello o quell' altro, ma insomma, alla fine, tra i ma e i se ci si accorda.
Ho trovato un pacchetto molto interessante, che ci permetterà di divertirci nei giorni a cavallo di Ferragosto, certo si dovrà fare un po' di campeggio, ma può risultare divertente e istruttivo, incluso c' è anche un breve corso di sopravvivenza che può venire buono negli anni a venire.
La nostra guida insegnerà i rudimenti a mio figlio, invece io e mia figlia ci distribuiremo a fornire bevande e cibo.

Il pacchetto comprende:

N°245 -Poroton
N°6 -Sacchi cemento
N°6- Sacchi calinto
N°6-Sacchi grassello
MQ 15- Velbo
MTcubi 2-Sabbia

Lo so che state morendo tutti dall invidia!!!

giovedì 7 agosto 2008

A volte mi incazzo anche io

Leggo questo post sul bolg di Di pietro-http://www.antoniodipietro.com/2008/08/e_tornata_la_calunnia.html

Mi accorgo di una cosa.

Una volta esisteva il Comunismo, che è una filosofia, un' idea, una corrente di pensiero, che mio padre usava definire con questa tre parole
" PANE PER TUTTI".

Ovvero la volontà di dividere le cose con gli altri in modo che tutti si potesse stare meglio.

Sono nata e cresciuta mangiando "pane e comunismo" .

I comunisti sono sempre stati alla sinistra, e Di Pietro non credo stia a destra, almeno questo mi pare di aver capito, ma non si sa mai, essendo io dura di comprendonio posso avere male interpretato.

Ma mettiamo che invece possa aver capito in modo giusto.

Qualcuno mi sa trovare tra le righe del suo post se per caso tra le proprietà che il Sign. ex magistrato si è portato a casa ha per caso fatto della beneficienza a chi stava peggio? O se per casissimo ha costruito un ricovero per anziani? Attrezzi per handicappati? Ha per caso comprato qualche macchiario per qualche ospedale? Un' ambulanza? Che ne so ha adottatto qualche decina di bambini dei paesi poveri?

Io non lo leggo, magari mi è sfuggito qualche pezzo, provate voi che avete la vista più buona della mia....

Aspetto con ansia che metta oline copia degli assegni a lui versati come risarcimento danni, non perchè mi interessi la cosa, solo per rendermi ancora maggiormente conto che se il Comunismo è andato a puttane lo sta facendo anche la sinistra con grande approvazione di molti visto che il Sign ex magistrato è applaudito sempre di più.
E mi viene un dubbio, vi piacerbbe saperlo? Spiacente è mio e me lo tengo io!
Mi metto le mani in tasca, stringo i pugni e i denti aspettando
.

martedì 5 agosto 2008

Non sapere= ignoranza

"Lavorava, ma non voleva sottostare al pagamento del pizzo e alle regole dettate dal campo Rom".
Questo stamattina hanno detto alla radio.
Il minimo che io posso fare è cercare di far uscire la notizia dalla regione Piemonte.
E bisognerebbe anche sapere che la verità è uscita grazie alle intercettazioni telefoniche e ambientali.

sabato 2 agosto 2008

Costanza


Professore,
scrivo queste righe per dirle quello che a voce proprio non posso. Pudore? Riserbo? Vergogna?
Tutto questo insieme. Niente musica, questa volta. Solo io. In queste ultime settimane è arrivato inatteso, imprevedibile e assai scomodo scompaginameto nella mia vita quotidiana. Da un violoncello di fila, affascinante e riservato. I sintomi? Quelli che accompagnano dall' epoca della scuola, quando il compagno di banco era bersaglio di inconsueti turbamenti interiori, batticuori, rossori, mancanza di controllo, reazioni inspiegabilmente aggressive, voglia di stringere grandi mani dalle dita lunghe e dalle unghie rosicchiate, baciandole con devozione. Tutti sintomi allarmanti, per chi,
- come me- ci aveva perso l' abitudine. Dopo questi primi, innocenti indizi, è spuntata la paura. Di espormi oltre il lecito e rendere visibile la mia intimità.
Per contratto dovevo innamorarmi del teatro. Mi sono innamorata di lei. Non rida, la prego. A quarant' anni, ammetterlo non è semplice. E' successo a me. Ma ora deponga l' archetto. cancelli la poesia del suono del suo violoncello, abbandoni quei sorrisi che stregano. Torni anonimo, al suo leggio. E abbia pazienza. Mi passerà lo so.
C.