domenica 7 settembre 2008

Sul treno di pulcinella

La storia più o meno la conosciamo. I tifosi del Napoli decidono di andare a Roma per la partita. C'è chi ha il biglietto e chi no. l e carrozze non sono sufficienti: Trenitalia subito si attiva, e per miracolo ne spuntano altre, affinché lorsignori non debbano viaggiare stipati come sardine. Perchè ci sarebbero sì utili che partirebbero dopo, ma i tifosi che non viaggiano tutti insieme non sono contenti.
Il questore Partenopeo pensa sia meglio far salire in carrozza quei bravi guaglioni anche a costo, per fare posto, di far scendere chi il biglietto l ha già pagato ma non porta al collo una sciarpa biancoceleste: ragione di ordine pubblico. La tifoseria ringrazia, e causa a convoglio danni per 500.000 euro, cui se ne aggiungono altri 60.000 agli autobus che dalla stazione Termini li hanno trasferiti allo stadio.
Tra i 1500 esagitati la polizia individua tre scalmanati, scarcerati dopo la convalida dei fermi: saranno processati per direttissima.
Lo faccio, metto infila dei dati: da una parte ci sono 3.000 militari che il nostro paese aggiunge ai 300.000 tra carabinieri, finanzieri e compagnia cantante. Poi ci sono i 1.500 esagitati, magari non tutti delinquenti: ma basta che nella massa si infiltri qualche centinaio di arruffapopoli e la masnada diventa difficile da gestire.
Ci sono anche i pendolari, che ogni santo giorno viaggiano come acciughe in barile, su carri bestiame e ai loro sacrosanti lamenti nessuno presta orecchio: forse perchè non tifano Napoli.
E c'è l' Italia, che mi chiedo che paese stia diventando: sempre più repubblica delle banane devota a Santa Chiquita. Abbiamo 303.000 tra agenti e soldati pronti per difenderci, ma in 1.500 tifosi si prendono un treno come e quando vogliono, lo restituiscono a pezzi, e di responsabili se ne arrestano solo tre.
Se il ministro dell' interno fossi io, al tifo organizzato che sfascia i treni direi: siete organizzati? La prossima trasferta ve la organizzate in automobile. cinque per macchina e la benzina ve la dividete. In treno si sale solo con il biglietto, e non uno di più per vagone.
All' orario giusto il treno parte. Disordini sul treno? Alla stazione d' arrivo i viaggiatori normali scendono e i tifosi restano lì: tutti schedati, nessuno va allo stadio, tanto per cominciare. E chi rompe paga.
Perchè quella di Domenica scorsa era solo la prima giornata di campionato.
O si ristabiliscono le regole subito, o più passa il tempo e peggio sarà.
Perchè infatti ho tanta paura che così vadano le cose, nel paese di Santa Chiquita, governato dai pulcinella.

Enrico Bassignana

5 commenti:

ღღ Š î $↕ Ŧ ۞ ღღ ha detto...

Ciao grazie per essere passata da me .Ti aspetto ancora.Sisifo

Anonimo ha detto...

Se fossero stati di sinistra erano più facili da manganellare...

wilson

silvano ha detto...

@wilson: in quel caso si sarebbe trattato di guerriglia urbana, insurrezione, attacco al cuore dello stato. Questi erano solo un sano gruppo di ragazzi di destra che, si sa, sono vivaci ma sono dei "bbuoni quagglioni e pure la mamma tengono."

Luisa ha detto...

Io non so, ma quando usavo andare allo stadio, non era mia abitudine portare con me spranghe, bottiglie, mazzette da muratore, calzare anfibi...non so...forse fargli asfaltare strade sarebbe utile, per loro e per l' italia.

silvano ha detto...

Bella quella di asfaltare le strade. Ho un elenco tale che potremmo rifare le coperture stradali di tutta italia in un tempo record ed al solo costo del bitume.