lunedì 31 marzo 2008

Non mi viene un titolo.


Devo essere sincera non volevo scrivere sta cosa che è successa Sabato, mi era quasi sembrata la solita tiritera del "Mi è successo...bla..bla..bla...", poi stasera mi sono detta, ma se ho voglia di scriverlo cosa o chi me lo impedisce? Anche perchè credo che scrivere su un blog sia fatto anche di sensazioni, di condivisioni semplici o complicate che siano non ha molta importanza.
Il Sabato per me è una giornata terribile, vuoi perchè è l ultimo giorno di lavoro e a modo mio sono una perfezionista su questo ( poi sono una casottara per altri versi), vuoi perchè devo fare le volate a fare la solita spesa settimanale e con i tempi che corrono mi faccio tre code in supermercati diversi e la cosa mi stressa, ma non vedo alternativa per far quadrare il bilancio, comunque ero in fila al terzo Super, con un carrello stracolmo io e uno davanti a me, mi guardo attorno e vedo una signora sui 60 con in mano tre o quattro pezzi, di solito in quel caso chiedo se vuol prendere il mio posto e io il suo, ma la guardo meglio e ha la faccia gonfia, con delle cicatrici, non ho idea di cosa possa esserle successo , forse un incidente chi lo sa?
Chiedo allora alla persona davanti a me se per cortesia farebbe passare la signora anche lui, mi guarda malissimo, ma credo che il mio sguardo non avesse nessuna intenzione di accettare un " NO". Chiamo allora la signora e la faccio accomodare davanti, lei mi guarda quasi meravigliata e mi dice testuale " Lei è più che gentile, ho già fatto la coda stamattina ma sono qui a rifarla per un amica che non sta bene, vedrà che lei è destinata a ricevere del bene" e mi fa un sorrisone felice con la sua bocca storta e gonfia, un sorriso che mi ha fatto sentire meno la stanchezza del Sabato, poi paga il suo conto e mi risaluta allungando una mano verso la mia, serena, felice come una bambina.
La seguo con lo sguardo e penso " Ma come fa a essere così serena? Così mal messa?"
E mi sento una merda per non accettare i miei denti cavallini, una vera merda!
Proprio vero ci insegna più chi è imperfetto di chi crede di essere perfetto, e già questo è stato ricevere del bene.

Domani 1° Aprile, non fidarsi è meglio.

giovedì 27 marzo 2008

Una storia

Ogni volta che leggo o sento parlare di violenza sessuale sulle donne o ragazze che siano, mi viene in mente una storia, una storia...

Quella di una ragazzina di sedici anni portata in campagna dove ha subito la sua violenza, ma non dovete pensare o credere che sia stata la violenza sessuala la peggior cosa, il peggio è il terrore che l accompagna, la paura folle di morire, di non tornare a casa, quello è stato devastante...invece riesce a tornarci per fortuna, e la prima cosa che fa è buttarsi sotto la doccia gelata, ma non sente il freddo, adesso sì che vorrebbe morire, lì in quel momento, all' istante perchè non sa cosa fare, siamo alla fine degli anni settanta e in famiglia non si può parlare di questo, la frittata sarebbe ribaltata su di lei, la colpa sarebbe stata sua per il solo fatto di portare la gonna,le sarebbe quasi certamente arrivato un ceffone da suo padre, allora sceglie il silenzio, anche questo si chiama paura, ma il peso è grande, è un macigno che le comprime l' anima, la massacra giorno dopo giorno, non è servito buttare i vestiti che aveva addosso, forse le servirebbe piangere ma non cè niente da fare le lacrime che potrebbero lavarla non esistono, non escono, allora decide di andare dal suo padre spirituale, il pretino che ascolta i ragazzi, li aiuta e li sostiene, pensa "forse lui mi prenderà per il braccio e mi indicherà la strada"...
Già, la strada che lei sa quale possa essere, ma ha un bisogno tremendo di qualcuno che gliela confermi, e allora parla, a fatica ma parla, si vergogna come un ladro ma dice tutto e lui ascolta..ascolta e ascolta...ascolta..ascolta....
E poi le chiede cosa vorrebbe fare denunciare forse? E' forse matta? I giornali non li considera? Il giudizio delle gente nemmeno? E poi un eventuale processo, tu contro di lui, dai su!!!!
E lì la ragazza vorrebbe di nuovo morire in quell' istante SUBITO!
E i macigni diventano due, enormi, pesantissimi da trascinare , ma bene o male ce la fa.
Si fa la sua famiglia, diventa adulta e capisce che la colpa non è della gonna, anche se lei non l ha mai più portata...
Adesso è un po' più che adulta quella ragazza e anche se sa che è giusto parlarne, ogni volta che legge o sente di violenza sessuale è come se le arrivasse una coltellata al cuore, per questo è pro castrazione chimica, perchè solo chi ha provato può sapere.

giovedì 20 marzo 2008

Ho una tasca bucata.

Mi si è bucata una tasca dei jeans.
Dietro sulle chiappa destra, dove ogni uomo che si rispetti e che non sia mancino tiene il portafoglio.
Bello gonfio, come ogni uomo che si rispetti.
Non appena Norma se ne accorgerà mi intimerà di giubilare le braghe fallate. E qui si innescherà la solita contrattazione: tra me che a certi vestiti mi affeziono, e lei che indica il sacchetto dell’ indifferenziato. Perché se il vestito è ancora buono può essere destinato ai poveri, ma se cade a pezzi cercare di spacciarlo per elemosina è un insulto alla miseria.
Dalla mia ho un’ arma nemmeno troppo segreta: il tentativo di portare in montagna i pantaloni ancora buoni. Perché tra i boschi dell’ alta Val di Susa i canoni dell’ eleganza sono più elastici rispetto alla pianura.
Però c’è una questione che mi indispettisce. Per un buchino su una tasca dovrò rinunciare a un paio di ottimi jeans, mentre nelle vetrine dei negozi alla moda certi pantaloni più sono tagliuzzati e più costano cari. E allora mi domando: perché io, con un solo buco passerei per straccione, mentre se avessi addosso una ragnatela cadente di Denim azzurro, integra solo all’ altezza della marca, passerei per un gran figo ( nonostante l’ età…)?
La risposta, probabilmente, è che certe licenze se le possono permettere solo chi ha i soldi, oppure sono ammissibili se è un dik-tak della moda. Il ricco che veste da straccione è originale, il povero con le pezze ai ginocchi è un poveraccio e basta. I jeans da 300 euro tutti sbrindellati ma con la griffe ben in evidenza sono un oggetto del desiderio, i miei con un buchino sulla tasca vanno bene per la montagna.
E ancora il mio Rolex falso ( costato 25 euro a New York) addosso a me denuncia a gran voce di essere una patacca: che spacca il secondo fin che si vuole, ma patacca. Lo stesso Rolex, ma al polso del professionista o dell imprenditore di grido, sembrerebbe appena uscito dalla fabbrica di Ginevra.
Ma a me questo andazzo non piace. Chiederò a Norma di darmi un puntino di rammendo sulla tasca, e quei jeans li terrò per casa o per la montagna. Però non affiderò mai un paio di braghe ( o peggio a un paio di mutande) il compito di dichiarare al mondo che esisto. Spero di avere altre frecce nel mio arco. E per quanto riguarda l’ impegno a lasciare traccia, che ciascuno di noi ha in questo mondo, preferisco affidarmi alla massima del buon Cartesio: penso dunque sono.

Enrico Bassignana.

Chi è Bassignana? E’ uno giornalista, uno scrittore e se vogliamo anche opinionista,
scrive sul giornale locale, a volte mi trova d’ accordo a volte no, ma questo suo scritto mi trova in tutto e per tutto sulla sua lunghezza d’ onda, perché ho un paio di jeans che ho portato fino al trituramento e quando sono diventati tanto indecenti da poterli metterli in pubblico li ho spostati ai lavori pesanti, quindi sono pieni di vernice, di verde del taglio del prato, di olio quando faccio la manutenzione degli attrezzi agricoli, insomma li metterò sempre, a meno che io diventi una balena, in quel caso li riporrò in un cassetto e quando magari in futuro vedrò in vetrina pantaloni simili, riderò pensando che in realtà sono stata io la prima stilista di quel genere, solo che non li potevo mettere perché sarebbe scattata la famosa camicia bianca allacciata dietro, o mi avrebbero dato 50 centesimi di elemosina.

martedì 18 marzo 2008

Essere o avere?


"Se potessi avere mille lire al mese...". E invece di lire al mese ne ha più di cinque miliardi, per un totale di 28 milioni 33 mila euro l'anno. Chi? Silvio Berlusconi, naturalmente: il Paperon de'Paperoni della politica italiana dichiara nel suo 740 un reddito 313 volte superiore a quello di Romano Prodi, che si ferma a quota 89.514. E' quanto emerge dalla pubblicazione delle dichiarazioni dei redditi di ministri, deputati e senatori relative all'anno 2005 e rese note oggi.

Stamattina alla Radio ho sentito parlare di questo sondaggio e devo dire che mi è sceso il latte alle ginocchia e se fossi stato maschio mi sarebbe venuto un prolasso scrotale.....Perché mai?
Semplice, a me sapere il reddito di Berlusconi piuttosto che di Prodi o di Vattelapesca non me ne può fregar di meno, quello che mi importa è che loro facciano bene il loro dovere e nel caso dovessero far filotto paghino di tasca propria e non con la mia o la nostra , questo è il punto.
Questi sondaggi non li sopporto o meglio il modo in cui vengono fatti e discussi non reggo, cercando di creare una guerra del povero contro il ricco, nel mio carattere è inesistente ogni forma di invidia per le cose materiali.
Quindi non mi interessa se il Cavaliere ha due Elicotteri o prodi tre Mega ville o che ne so...
Quello che mi frega è che non se li continui a mantenere facendomi mancare il necessario ( non il superfluo quello lo lascio volentieri a loro).
E il vero problema non sono i loro 740, sono i nostri.
La modalità dell'Avere, secondo Fromm, è più indicata alle società consumistiche, dove il possesso è una condizione essenziale. Il presente è il prolungamento dei ricordi posseduti. La modalità dell'Essere, più emotiva, è rivolta all'osservazione delle cose, il tempo futuro riveste una maggiore importanza che il passato. E' importante cercare di variare il proprio comportamento verso quest'ultima modalità

Tra l' essere o l' avere ho sempre scelto la prima, ma sono nata figlia di un minatore.

domenica 16 marzo 2008

Può essere poco o molto.


Dire che ho avuto una settimana di merda è fare un complimento, ma non scriverò i motivi sarebbe inutile visto che sono sopravvissuta,
però ieri sono andata a fare la spesa come il solito, e il Sabato vado nella cittadina vicino a me, ma guarda caso le strade erano chiuse al traffico perchè si svolgeva il Rally...il mio solito didietro...avessero almeno avvertito qualche km prima con dei cartelli, ma figuriamoci se si prendono quel " mal di pancia" comunque riesco a non incazzarmi nemmeno tanto, sono troppo stanca anche per sprecare energie nelle parolacce.
Conseguenza, torno indietro e vado nel negozio " settimanale", vorrete mica dirmi che una scema come me possa pensare di prendere il carrello...nono nono!!! Io ho le braccia forti due cestini li reggo ( quasi, circa, più o meno), insomma va a finire che ho i due cesti stracolmi, le mani anche e allora come si fa? Li sposto a piccole pedate no? scommetto che voi non sareste arrivati a tanto, (ma io sono poco dignitosa in certi momenti).
Succede che vengo attirata da un piccolo espositore di saponette, avete idea quella saponette strane dei Coloniali? Ecco quelle e ne vedo una al "Burro di Karitè", ma una mano più libera delle mie mi precede, guardo il tizio che conosco bene e credo di avere avuto una faccia, ma una faccia ( del tipo cazzo non me ne va bene mezza) visto che era anche l ultima....Ma vabbè, penso, finirà la settimana di merda no? PACE...
Quando pago la cassiera mi porge la saponetta, era un regalo del signore di prima, devo averlo proprio commosso!!!

Ecco queste cose, come il Gelsomino che abbiamo piantato davanti alla cucina, oppure i Narcisi che stanno fiorendo, o la Rosa che si sta arrampicando sulla recinzione del giardino, queste cose mi fanno dimenticare la settimana di merda passata e mi rendono meno stanca per affrontare la prossima che probabilmente sarà più o meno uguale, cambierà solo il fatto che per una volta riuscirò ad avere due giorni di festa consecutivi, Pasqua e Pasquetta....Poco? Niente?
Per me la pace che trovo nella mia casa è MOLTISSIMO!!!!

lunedì 10 marzo 2008

Smentisco quasi tutto!

Mi è arrivata una Mail da un tal Marco che io smentisco categoricamente sopratutto nei punti..
1) 2) 3) 4) 6) 7)....
Il punto 5 e 8 li tengo buoni!
Però pensandoci bene che vita noiosa sarebbe quella degli uomini senza le donne e quella delle donne come sarebbe tranquilla senza gli uomini!!!



Oggetto: 9 parole che usano le donne

1) BENE: questa e’ la parola che usano le donne per terminare una discussione quando hanno ragione e tu devi stare zitto.

2) 5 MINUTI: se la donna si sta vestendo significa mezz’ora. 5 minuti e’ solo 5 minuti se ti ha dato appena 5 minuti per guardare la partita prima di aiutare a pulire in casa.

3) NIENTE: La calma prima della tempesta. Vuol dire qualcosa che dovreste stare all’erta. Discussioni che cominciano con niente normalmente finiscono in BENE.

4) FAI PURE: e’ una sfida, non un permesso. Non lo fare.

5) SOSPIRONE: e’come una parola, ma un’affermazione non verbale per cui spesso fraintesa dagli uomini. Un sospirone significa che lei pensa che sei un’idiota e si chiede perché sta perdendo il suo tempo li’ davanti a te a discutere di niente (torna al punto 3 per il significato della parole niente).

6) OK: Questa e’ una delle parole più pericolose che una donna può dire a un uomo. Significa che ha bisogno di pensare a lungo prima di decidere come e quando fartela pagare.

7) GRAZIE: Una donna ti ringrazia; non fare domande o non svenire; vuole solo ringraziarti (vorrei qui aggiungere una piccola clausola - e’ vero a meno che non dica ‘grazie mille’ che e’ PURO sarcasmo e no ti sta ringraziando. NON RISPONDERE non c’e’ di che perché cio’ porterebbe a un: quello che vuoi.

8) QUELLO CHE VUOI: e’ il modo della donna per dire vai a fare in ***o.

9) NON TI PREOCCUPARE FACCIO IO: un’altra affermazione pericolosa; significa che una donna ha chiesto a un uomo di fare qualcosa svariate volte ma adesso lo sta facendo lei. Questo porterà l’uomo a chiedere: ‘Cosa c’e’ che non va?’ Per la riposta della donna fai riferimento al punto 3.


domenica 9 marzo 2008

Diario di una sera.

“ Non vedo futuro per me, non vedo una famiglia, la possibilità di uscire di casa, nonostante io stia bene qui, ma la possibilità di costruire qualcosa la sento negata, non rimpiango l università perché so che non avrei potuto fare quello che avrei voluto, anche questa è stata se vogliamo una negazione, e tu mamma riesci ancora ad avere speranza.... ma cosa vedi tra 12 anni quando io ne avrò 34? Dimmelo!”
Queste sono in sostanza le parole di mia figlia stasera tra i miei sbotti, le giustificazione del momento e le mie affermazioni di riuscire a prendere tutti i problemi e cercare di risolverli uno alla volta dando delle priorità,
però tra 12 anni non riesco a vedere niente nemmeno io, ma non pensiamoci adesso!

Quanto è difficile fare il genitore!!!

giovedì 6 marzo 2008

Sto bene qui.


Il Papa ha detto nei giorni scorsi che per gli animali non esite Paradiso, Purgatorio o Inferno in quanto l' unico essere ad avere diritto alla vita eterna è l Uomo, questo avrebbe affermato Dio.
Io non sono credente da molti, molti anni, non ho mai nemmeno letto la Bibbia o il Vangelo per intero, ma mi piace soffermarmi sulle parole e mi chiedo una cosa...
Il giorno in cui morirò mi basterà confessarmi e ottenere l assoluzione per conquistarmi il Paradiso, GRANDIOSO, mi troverò magicamente in un posto dove non ci sarà creatura vivente se non dei bipedi, che possono avere...RUBATO, AMMAZZATO, STUPRATO, TORTURATO con la consapevolezza di fare queste cose quando erano vivi, oppure mi troverò nel purgatorio dove ci sarà di peggio, o all inferno dove non oso neppure pensare chi ci possa essere...
E..... Nessuna pianta , nessun arbusto, nemmeno un fiore da annusare, niente cani, gatti, gufi, lepri, nemmeno una zanzara che mi punga o una cavalletta da maledire, o che ne so un lupo di cui aver paura, o una biscia che mi faccia ribrezzo, quindi nessun tipo di emozione...solo degli "umani".
Beh, mi sembra davvero una brutta favoletta, o quantomeno la tristezza infinita di una speranza di vita eterna, a questo punto preferisco diventare vecchia come Noè, rimbambita del tutto e sperare che nell aldilà non ricorderò niente delle cose belle che ci sono nell aldiquà, perchè in caso contrario sarebbe per me l infelicità più completa!

lunedì 3 marzo 2008

C'è sempre da pulire un cesso.


Cerco accuratamente di scrivere poco di politica perchè è troppo difficile, e poi credo ci voglia la parola nel vero senso della parola ( scusate il giro di parole, mi sembra di fare il politico).

In ogni caso in questo momento mi sembra di aver capito che abbiamo due schieramenti ( i piccoli non li prendo nemmeno in considerazione con il pensiero siano solo dispersivi).

Da un a parte abbiamo Berlusconi che sta dicendo la solita " tiritera" e soprattutto, non ha perso il difetto di buttare delle grandi palate di merda sugli avversari e la cosa mi infastidisce non poco, perchè sono convinta di una cosa, ossia, "Se tu mi tiri addosso della merda con la pala e io ho un cucchiaino in tasca piano piano te la restituisco tutta".

E' solo un sistema di vedute naturalmente.

Dall altra parte abbiamo Veltroni che sicuramente ha la prostata ancora a posto visto che piscia molto fuori da vaso con le sue stronzate di riportare il benessere degli anni sessanta ( scusatemi ma mi viene spontanea la risata).

Io che sono una povera contadina-muratore-giardiniera non capisco nessuno dei due, mi sembrano due al Cesso di un Autogrill (quelli con i divisori) che parlano a gente come me che se sta nel divisorio di mezzo, ( vado lì perchè non ho più i soldi per comprare la carta igienica e la mancia al "Cessaro" non è obbligatoria)....

Ecco questa è la sensazione e se mi va di culo esco dall Autogrill " ZICHINZICHET".... invece se mi va male il "Cessaro" si incazza e mi fa pulire il Water dove uno si è seduto e l altro ha pisciato fuori, ma è solo un impressione naturalmente!!!!

Perchè?

Sono passati due anni da quando te ne sei andata, non ho mai preteso di sapere i tuoi motivi, ma di placare la mia rabbia sì, non sono arrabbiata con te, almeno non più, ma con me, con gli altri,
e a volte con il mondo intero, certe volte sì.
E’ da poco che riesco a guardarti, quando apro il comodino e spunti tra le carte dei ricordi, un giorno riuscirò anche a digerire le parole scritte sul retro delle fotografia…. non so quando ma succederà, è la vita che va avanti.
Non ho idea se esista un paradiso e non so se chi è lì può leggere un Computer, non lo so, so solo che continuo a farmi questa domanda “ Perché?”
Forse perchè nessuno ha saputo leggere tra le tue righe, nemmeno io