martedì 5 febbraio 2008

Finestra.


Una sera stavo cucinando la cena quando mi volto verso la finestra e vedo due occhi gialli che mi guardano " E tu cosa ci fai qui?" chiedo....questa cosa mi allarga la bocca e miagola, "vabbè gli dico due croccantini ci sono li vuoi? Poi però sparisci o fanno fuori prima me e poi te" Sta faccia da culo mangia e mica mi ascolta.." Fila a casa tua, ce l avrai no?" Niente se ne stava beato sul davanzale e mi guardava sornione, il gran bastardo.

Si cena e lui sta lì, dò il veto a tutti di farlo entrare in casa, di gatti ne avevamo già tre in giardino e la padrona che era un "caina" ci avrebbe fatto vedere i sorci verdi.

Il mattino dopo con mio sollievo la belva era sparita...Ore sei di sera due occhi gialli mi si ripresentano sul davanzale " allora non hai capito che qui rischi il collo eh?" ( non lo aveva capito)

La mattina non si vedeva e il pomeriggio si presentava. Visto che i ragazzi si stavano affezionando molto a quel gatto che era anche educatissimo, mai invadente, mai opportunista, elegantissimo, insomma un gran figlio di buona gatta....

Io e lui siamo arrivati a un compromesso, sarebbe rimasto con noi a una condizione anzi due, non avrebbe dovuto farsi vedere dalla padrona di casa dentro la proprietà e si sarebbe dovuto separare dalle sue palline ( su questo non fu molto d accordo ma prendere o lasciare).

Così lo feci passare per un randagio a cui io non davo retta :))

Era un gatto che era un cane, una meraviglia della natura, doveva essere stato abbandonato da qualcuno della città, non era un gatto da grondaia di quelli che non hanno regole lui le aveva benissimo, sapeva i suoi limiti e i suoi confini.

Tutto questo nasconditi, nasconditi è andato avanti un anno.

Poi si decise di comprare casa e di venire qui, poteva far parte della famiglia senza alcuna paura, aspettava mio figlio la sera fuori dalla porta per rientrare con lui, dormiva con lui,quando lo vedeva era tutto un ronf ronf...aveva scelto di chi essere.

Una sera lo vidi torso su se stesso, urinava sangue puro, "Prendi la macchina Mirko,svelto!"

L' abbiamo portato in una clinica a Torino, gli fecero una primo intevento di medicazione e il giorno dopo di nuovo giù a fare esami, sembrava una banale cistite, ma appena tornata a casa una telefonata mi fece ripartire, la realtà vista dal neurologo era diversa, uno schiacciamento di due vertebre gli avevano progiudicato la facoltà di urinare da solo, lo si ricoverò per cercare di vedere se per caso era una cosa temporanea, poi visto che me lo sapevo gestire facendolo urinare manualmente lo riportai a casa sotto cura , se tutto fosse andato per il verso giusto e le cure avessero fatto il loro dovere probabilmente in un mesetto avrebbe potuto reimparare a far pipì da solo, in pratica doveva prendere un farmaco che gli facesse venire delle contrazioni alla vescica e un altro perchè poi gli rilassase le pareti in modo tale che lo si potesse poi scaricare manualmente e che lui imparasse poi a gestire il tutto da solo.

E' stata una faticaccia, ma la prima volta che lo vidi urinare nella sabbia da solo un "Sììììììììììììììì" mi uscì spontaneo! Avevamo vinto!

Ricordo anche il sorriso che ci scambiammo con il medico, anche lui aveva vinto!!!

Finestra era un gatto saltatore a niente è servito mettere una recinzione di 2,70 metri lui usciva comunque a farsi il suo giretto, se non lo si faceva uscire di casa diventava uno che pareva avere satana in corpo.

Una sera il cani che erano fuori abbaiavano come se mi stessero chiamando, sono uscita e lui era lì, fuori dal cancello pieno di sangue che gli usciva dal naso e dalla bocca.

L' ho preso in braccio, mi ha guardata ha fatto due grossi sospiri e ci ha lasciato così... investito da una macchina.

In quel momento mi sarei picchiata da sola per aver comprato la casa vicino alla strada.

Era l ultimo gatto rimasto.

Mi sono rimasti solo i sensi di colpa, ogni tanto mi viene voglia di un gatto, di una cosa che mi faccia " RONF RONF".

Al lavoro ne ho quattro... non è la stessa cosa, ma prenderne uno sarebbe solo egoismo allo stato puro e io non lo sono.

Adesso Finestra che è arrivato a casa mia da una finestra e da qui il suo nome è in giardino, ma sarà sempre nel nostro cuore è stato amato davvero tanto come lui ha saputo meritarsi!

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