Sono a letto, Carolina si è insinuata abusivamente sotto le lenzuola insieme a uno zoo di pezza per la notte. Mi stringe la mano. Senza abbandono. Ascolto musica in cuffia. Brahams.
Cos' altro può sedare l' ansia se non lui, che non avrebbe mai immaginato di funzionare da calmante?
Dici di non sapere nulla di me. Per narrarti la mia storia basterebbe una notte.
O un pomeriggio al bar.
Per viverla ci sono voluti quarant' anni.
Da poco ho iniziato a raccogliere quelli che chiamo i miei frutti preziosi, utili ad addolcire un carattere spigoloso e impaurito dal male. Conquiste minimali: quelle professionale , il lavoro fra le note; quella personale, essere riuscita stasera a guardarti in faccia senza sentire lo stomaco stringersi in una morsa. Un buon risultato, non credi?
Mi proponi una pagina bianca sulla quale schizzare incontri, caffè, flash musicali.
E' come aprire un file sul computer, dargli un titolo
( come la chiamo? La Cosa?) e iniziare a comporre un mosaico.
Ti trovo poco adatto anche fisicamente. Per baciarti in piedi dovrei salire su un gradino. Disdicevole.
Io parlo per associazioni visive, evocazioni, intuizioni. Tu racconti i fatti.
Forse dovremmo comunicare con il linguaggio segreto dei gesti, come i primitivi.
Non so tracciare la mappa del viaggio che mi ha portato fino a te. Ho solo cominciato a seguire l' impercettibile filo della trepidazione e della curiosità.
Non si conosce qualcuno sommando degli avvenimenti. O sbirciando sulla carta d' identità.
Non c'è niente che tu debba sapere di me che già non sai. Eri un ragazzo che mi sembrava di conoscere solo da "quel" giorno ( era estate) uno con cui avevo scambiato frasi di circostanza.
Dici di non sapere nulla di me.
Eccomi. Quarant' anni, circa. Due figli. Due mariti.
Il primo la proiezione di un film sbagliato. Dopo la necessaria sofferenza siamo rimasti amici quanto basta per offrire serenità a un cucciolo che adesso ha undici anni.
Il secondo, ancora attuale. Un matrimonio tranquillo, con un uomo tranquillo, una vita tranquilla in una casa tranquilla. Una figlia, Carolina, che amiamo con forsennata dedizione.
Ecco tutto. In poche parole.
Ti chiedo cosa c' entri tu in tutto questo.
Tu sei qualcosa che assomiglia al bisogno.
Non ha senso aprire il file sotto la voce "Cosa" se non si hanno dati da combinare sullo schermo, visto che io vorrei baciarti per ore su una terrazza del New England o su una fredda spiaggia bretone mentre tu preferisci dissertare di letteratura davanti a cappuccini e caffè, optando per un platonico amore senza senso.
Facciamo finta di niente e non parliamone più.
Mai più.
C.
1 commento:
" Luisa dai denti da cavallo" , jajajaja...
Buon ferragostoooooooooo :P
Besos
Ps: "Isa dai denti da dracula"
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