Lei è stata la mia prima cagnettta, no sto dicendo una bugia, da piccola portavo a casa tutti i randagi che trovavo o meglio loro mi venivano dietro, ma puntualmente e misteriosamente dopo pochi giorni sparivano.
Quindi posso dire che lei è stato il mio primo cane.
E’ nata l’ otto maggio 1989, quel giorno ero appena uscita dall ospedale dopo un intervento chirurgico e mi telefonò mio fratello dicendomi che Gilli stava per avere i cuccioli ma nessuno poteva assisterla, “ te la senti di venire tu?”. Non esitai un secondo che ero già in metropolitana con mio figlio al seguito per andare, due erano già nati ed erano vivi altri due erano nati morti, la mammina mi guardava e io cercavo di consolarla, dopo venti minuti un altro...dopo 10 ancora uno...oddio ma quanti ne aveva?
Eravamo a sei, potevano bastare no? Nel frattempo Mirko veniva a conoscenza del fatto che anche i cuccioli umani non li porta la cicogna, o nascono sotto i cavoli…. ma che erano infilati nella pancia.....alla domanda come ci entrassero lì dentro avrei dato spiegazioni in seguito…in quel momento, non era il momento..... che si accontentasse delle prime notizie “ANSA”.
Sapevo per esperienza che l’ ultimo della cucciolata era sempre molto più piccolo rispetto agli altri, quindi mi aspettavo il settimo, che puntualmente arrivò, era piccolissima, femmina e soprattutto bellissima!
Decisi che l ostetrica improvvisata se la sarebbe portata a casa, più facile dirsi che farsi, in quegli anni abitavo a Milano in condomino e nessuno possedeva un cane, per di più ero la custode dello stabile che per prima doveva osservare il regolamento, ma io effettivamente alle imposizioni non ho mai badato molto, dopo un paio di mesi di estenuanti discussioni con mio marito me la portai a casa senza dire niente a nessuno, se la proprietà o gli inquilini volevano me avrebbero accettato di buon grado anche Priscilla, questo è stato il suo nome.
Non solo la accettarono ma in poco tempo molte famiglie del palazzo presero un cane, credo sia stata una piccola rivoluzione!
Ci sarebbero molti piccoli aneddoti da raccontare su di lei, il più ridicolo e assurdo che mi viene in mente in questo momento è questo: i bambini dormivano in uno slargo del corridoio ( si sa gli appartamenti dei custodi non sono i più comodi ) e al fondo del letto c’ era un grande cesto dove si riponevano i giochi, per un periodo tutte le mattine lo trovavo bagnato...il cane va educato, allora che si fa? Lo si prende per la collottola gli si fa vedere il disastro, lo si “cazzia” e con poco garbo lo si fa scendere in strada!!! Ohhhhhhhhhh non capiva!!! Regolarmente mi trovavo tutte le mattine il cesto bagnato,
ero abbastanza sconfortata della cosa, senonchè una notte sentii dei rumori strani, mi alzai adagio e vidi mio figlio con il pisellino in mano che beatamente faceva la pipì sul cestone, passato il primo stupore mi avvicinai piano e gli chiesi “ Ma cosa tai facendo?” beatamente rispose…” La pipì non vedi?” “e dove la stai facendo?”..”Uffa in bagno no?”
Rimisi a letto il bambino e tra la preoccupazione e la voglia di sorridere pensai…”Ok, ho un figlio sonnambulo..anche io da piccola di notte mangiavo le mele senza ricordarmene”.
Era una fase transitoria di cui molti soffrono, per buona pace mia e di Priscilla che non fu mai più “ cazziata” per il fatto.
Lei è stata poco con noi, se ne è andata nel 1996 per un errore di valutazione del veterinario e per la mia inesperienza del momento, ha avuto un problema ai reni, non stava bene e una mattina l ho messa sulla poltrona dicendogli…vado nell’ orto un attimo poi torno e ti faccio l iniezione, vedrai che passa tutto…lei mi ha guardata sorridendo ( i cani sanno sorridere benissimo!).
Sono tornata ma se ne era andata per sempre, l ho seppellita nell’ orto dove abbiamo passato un mucchio di tempo assieme e ho piantato una Rosellina rifiorente, ad ogni mio spostamento mi sono sempre portata la Rosellina con me, la ripiantavo finchè il gelo non ha fatto morire anche quella.
Dicono che tutti i cani siano uguali, io dico no, i cani sono come noi, lasciano una traccia nel cuore diversa per ognuno di loro, lei è stata la mia prima cicatrice, ogni tanto sanguina ancora, ma va bene così!
Quindi posso dire che lei è stato il mio primo cane.
E’ nata l’ otto maggio 1989, quel giorno ero appena uscita dall ospedale dopo un intervento chirurgico e mi telefonò mio fratello dicendomi che Gilli stava per avere i cuccioli ma nessuno poteva assisterla, “ te la senti di venire tu?”. Non esitai un secondo che ero già in metropolitana con mio figlio al seguito per andare, due erano già nati ed erano vivi altri due erano nati morti, la mammina mi guardava e io cercavo di consolarla, dopo venti minuti un altro...dopo 10 ancora uno...oddio ma quanti ne aveva?
Eravamo a sei, potevano bastare no? Nel frattempo Mirko veniva a conoscenza del fatto che anche i cuccioli umani non li porta la cicogna, o nascono sotto i cavoli…. ma che erano infilati nella pancia.....alla domanda come ci entrassero lì dentro avrei dato spiegazioni in seguito…in quel momento, non era il momento..... che si accontentasse delle prime notizie “ANSA”.
Sapevo per esperienza che l’ ultimo della cucciolata era sempre molto più piccolo rispetto agli altri, quindi mi aspettavo il settimo, che puntualmente arrivò, era piccolissima, femmina e soprattutto bellissima!
Decisi che l ostetrica improvvisata se la sarebbe portata a casa, più facile dirsi che farsi, in quegli anni abitavo a Milano in condomino e nessuno possedeva un cane, per di più ero la custode dello stabile che per prima doveva osservare il regolamento, ma io effettivamente alle imposizioni non ho mai badato molto, dopo un paio di mesi di estenuanti discussioni con mio marito me la portai a casa senza dire niente a nessuno, se la proprietà o gli inquilini volevano me avrebbero accettato di buon grado anche Priscilla, questo è stato il suo nome.
Non solo la accettarono ma in poco tempo molte famiglie del palazzo presero un cane, credo sia stata una piccola rivoluzione!
Ci sarebbero molti piccoli aneddoti da raccontare su di lei, il più ridicolo e assurdo che mi viene in mente in questo momento è questo: i bambini dormivano in uno slargo del corridoio ( si sa gli appartamenti dei custodi non sono i più comodi ) e al fondo del letto c’ era un grande cesto dove si riponevano i giochi, per un periodo tutte le mattine lo trovavo bagnato...il cane va educato, allora che si fa? Lo si prende per la collottola gli si fa vedere il disastro, lo si “cazzia” e con poco garbo lo si fa scendere in strada!!! Ohhhhhhhhhh non capiva!!! Regolarmente mi trovavo tutte le mattine il cesto bagnato,
ero abbastanza sconfortata della cosa, senonchè una notte sentii dei rumori strani, mi alzai adagio e vidi mio figlio con il pisellino in mano che beatamente faceva la pipì sul cestone, passato il primo stupore mi avvicinai piano e gli chiesi “ Ma cosa tai facendo?” beatamente rispose…” La pipì non vedi?” “e dove la stai facendo?”..”Uffa in bagno no?”
Rimisi a letto il bambino e tra la preoccupazione e la voglia di sorridere pensai…”Ok, ho un figlio sonnambulo..anche io da piccola di notte mangiavo le mele senza ricordarmene”.
Era una fase transitoria di cui molti soffrono, per buona pace mia e di Priscilla che non fu mai più “ cazziata” per il fatto.
Lei è stata poco con noi, se ne è andata nel 1996 per un errore di valutazione del veterinario e per la mia inesperienza del momento, ha avuto un problema ai reni, non stava bene e una mattina l ho messa sulla poltrona dicendogli…vado nell’ orto un attimo poi torno e ti faccio l iniezione, vedrai che passa tutto…lei mi ha guardata sorridendo ( i cani sanno sorridere benissimo!).
Sono tornata ma se ne era andata per sempre, l ho seppellita nell’ orto dove abbiamo passato un mucchio di tempo assieme e ho piantato una Rosellina rifiorente, ad ogni mio spostamento mi sono sempre portata la Rosellina con me, la ripiantavo finchè il gelo non ha fatto morire anche quella.
Dicono che tutti i cani siano uguali, io dico no, i cani sono come noi, lasciano una traccia nel cuore diversa per ognuno di loro, lei è stata la mia prima cicatrice, ogni tanto sanguina ancora, ma va bene così!
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