sabato 8 dicembre 2007

Apri le porte all alba.


....Un tempo che si era interrotto anni prima, cui mi imponevo di non pensare perché non refluisse il veleno del rancore. Il suo modo distratto e impaziente di ascoltarmi senza guardarmi in faccia e, mentre aspettavo una risposta, di cambiare discorso per parlarmi di sè: un intoppo nel lavoro, un torto subito, l insonnia, un guasto all auto, guadagni scarsi e spese eccessive, ma dove vanno a finire i soldi? Mi rovesciava addosso le sue ansie e subito mi sentivo egoista e colpevole e tutto ciò che avevo detto e pensato mi sembrava futile, insignificante. Non avevo intuito, avevo sottovalutato, non gli ero stata vicina, non gli avevo prestato abbastanza attenzione, l avevo trascurato, non avevo fatto abbastanza, avevo speso troppo, in quale modo avrei potuto risparmiare di più e guadagnare di più? Mi buttavo alla cieca a tranquillizzarlo, non doveva preoccuparsi, tutto si sarebbe aggiustato, ci avrei pensato io, e via a escogitare soluzioni, a sbrogliare matasse, a elargire consolazioni. Mi caricavo sulle spalle l intero universo. Se lui non era contento quanto pretendeva e meritava, ero io ad aver mancato al mio dovere di rendergli la vita piacevole, piana, senza ostacoli e senza conflitti. Io, l onnopitente.
L'idillio minacciava di sgretolarsi e così, accanita e ansiosa, mi mobilitavo per puntellarlo, terrorizzata dalla prospettiva del fallimento. Il mio naturalmente, non il suo o di entrambi. Intanto ingoiavo delusioni e accumulavo risentimento, con sforzi immani per tenerlo a bada.....


Elena Gianini Belotti

1 commento:

jo ha detto...

difficile commentare ... un saluto off topic