venerdì 4 settembre 2009

Pia illusione

Da ragazza, facevo la cameriera in un bar, che, per come può sembrare adesso, era squallido.
La clientela era perlopiù la solita, tipo: vedevo parcheggiare il tale e sapevo già che la consumazione era un caffè corretto Anice, oppure la famosa bicicletta o se in erano tre il triciclo, il bianco corretto Aperol o Campari...i più fighi bevevano il Nano ( che non è il cavaliere).
Dentro il locale tavoli così squallidi che a pensarci adesso mi viene l' orticaria, sedie sgangherate di paglia, il famoso Jukebox, l' altrettanto famoso Flipper, il conosciutissimmo Biliardo e il mazzo di carte intrattenevano i clienti.
A una certa ora però, dopo che le serrande erano chiuse e le sedie rivoltate sui tavoli, tranne uno, il più nascosto dall ingresso, tutto cambiava, il mazzo di carte non era più il tradizionale, ma veniva cambiato con le carte francesi e il Poker la faceva da padrone tra bottiglie di Spanna, Barbera o Sassella.
Ho visto tante persone, perlopiù le stesse, lasciare le braghe sul tavolo per il semplice fatto che, o cambiavano le carte male, o non le cambiavano affatto.
Per questi motivi e anche per altri non mi piace la gente che gioca per soldi, mi viene il voltastomaco se per disgrazia entro da un tabaccaio e vedo la gente alle Slot, non mi fanno pena, mi fanno rabbia, se per un attimo potessi essere il giustiziere del gioco prenderei a sprangate macchinette e esseri umani, ma dato che non lo sono e la mia vita non è un film non mi resta arrabbiarmi con chi gioca e con chi dà la possibilità di giocare.
E comunque dato che gli anni sono passati, ma il gioco tiene, sarebbe una pia illusione quella di far cambiare qualcosa, ho anzi, idea che tutto peggiorerà.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

@ luisa
Ciao Luisa, ti ringrazio per i complimenti. Ho aggiunto "Il cammino" al blogroll di "Ricette Blog" e mi sono iscritto ai tuoi lettori fissi. A presto!

leorso ha detto...

come hai ragione...