lunedì 11 ottobre 2010

Caro Bersani

Caro Bersani,
Le dico la verità, ogni volta che vedo e sento Berlusconi o chi per lui mi sale la carogna, la carogna che è nascosta dentro me e la cosa non mi piace.
Non mi piace il governo, non mi piace il servilismo che si accentua ogni giorno di più.
Non mi piace il fatto che quando parlo con la gente nega di averlo votato questo governo, nascondendosi dietro il fatto di aver votato Lega e negando l' evidenza che la Lega è il legante del triste presente e dell' ancora più triste futuro.
Però ogni volta che sento Lei, Signor Bersani, ogni volta, mi cadono le palle, non sa esprimersi se non in modi vecchi.
Un idea, una, che non sia il contro Berlusconi non l ha, Signor Bersani, Lei vaga tra discorsi ormai tritati e omegeneizzati, ma noi non abbiamo bisogno di ingurgitare cose senza sapore, noi che non siamo quelli della notte, ma siamo quelli che tutti i giorni si svegliano e che cercano di andare a produrre vogliamo i sapori, vogliamo vedere e sentire un futuro che lei non sarà in grado di darci.
Signor Bersani, io non l' avrei voluta in veste di Segretario, mi spiace non mi rispecchiava e continua a non farlo.
Signor Bersani, la smetta di essere stravaccato sulle sedie, la smetta di avere le maniche della camicia arrotolate in modo elegante, provi per una volta a stare seduto elegantemente su una sedia e ad arrotolarsi le maniche in fretta.
Provi.
Non è un consiglio è il pensiero di chi come me ha sempre votato a sinistra e che dovrebbe far violenza alla sua persona per andare a destra, è il pensiero di chi come me andrà a votare in caso di elezioni.
Ci pensi perché se è vero che il Governo Berlusconi sta mandandoci in rovina Lei gli sta dando una mano.

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