domenica 18 luglio 2010

Rospetto.


Una sera, sul tardi, aveva le sembianze di una sera qualunque un caldo afoso, i cani che, come il solito fanno casino..Invece no, non è una sera qualunque, in giardino si sentono dei miagolii urlanti, non sono di dolore ma di disperazione, trapassano i timpani a un certo punto nella borgata tutto tace tranne lui, lo chiamiamo, ma il rimbombo non ci fa capire dove precisamente si possa trovare. Decidiamo di seguire l' istinto e mia figlia, munita di torcia, decide di scavalcare la recinzione del vicino per controllare il portico e a quel punto tutto tace...

Forse ci sta prendendo per il culo, forse non è un gatto ma qualche animale selvatico nel bosco che a noi pare possa essere gatto, appena ci si accinge ad entrare in casa eccolo di nuovo, urla come un pazzo, si prende la macchina si fa il giro della strada per capire, ma non si capisce nè cosa sia di preciso, né dove sia ficcato.

Tutto tace di nuovo, è tardissimo ormai e non conviene andare in giro per la borgata armati di torcia, c'è il rischio di una fucilata nel didietro, sai mai che ci scambino per dei ladri.

La notte passa e il mattino tutto tace e mi convinco che il bestio fosse un selvatico, qui c'è di tutto.

Vado al lavoro e cerco di non pensarci troppo, ma non sono in pace con la mia coscienza, il dubbio di non essermi prodigata del tutto e i sensi di colpa mi tormentano, cerco di scacciarli ma l'impresa non mi riesce per niente.

Torno a casa, i cani come il solito mi salutano abbaiando e saltandomi fin sulla testa, li abbraccio e li accarezzo, è bello tornare a casa ed essere accolta da tanta gioia.

Anche il vicino di casa saluta:

-Ciao Luisa-

E io.

-Ciao Giovanni-

Lui:

-Abbiamo un problema-

-Sarebbe?-

-Un gattino tra le assi del portico, non vuole uscire e non riesco a prenderlo-

-Arrivo, arrivo subito-

Entro nel suo cortile e lo vedo,è piccolo, così piccolo che mi sta sicuramente nel palmo della mano, mi guarda, mi avvicino e scappa, una gallina lo rincorre con l' intenzione palese di beccarlo.

In questi casi esiste solo un modo per vincere: la gola.

Crocchette per le galline ( non mi viene in mente altro) e scatoletta profumata per il gattino, i polli sono soddisfatti ma il micio è sospettoso, si avvicina, si allontana, si riavvicina e si riallontana, mi tuffo a pesce e riesco a prenderlo.

Lurido come un porco, il naso con un crostone che è più grande delle sue orecchie che pure quelle sono sporche da far schifo, puzza come una fogna a cielo aperto...

Guardo Giovanni, lui guarda me e insieme diciamo:-E adesso?-

Capisco che lui non lo vuol tenere e per me è un attimo, me lo porto a casa, lo so che avevo detto niente gatti perché sono troppo vicino alla strada e li devo tenere in casa, poi però me ne sono trovata due...Uno in più che differenza fa?

Nessuna.

In tre settimane è diventato il padrone dei divani, del letto, degli elastici per i capelli che frega quotidianamente.

L' abbiamo chiamato con il nome che si merita: EROE, anche se per il momento è il nostro rospetto.
A volte mi chiedo se un giorno riuscirò a disintossicarmi dalla droga chiamata
-Animali-la risposta credo sia no mi terrò questa dipendenza per sempre, non posso farne a meno

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